Relazione INAIL 2024: record per le malattie professionali

Oltre 593mila infortuni denunciati e 88mila casi di malattie professionali, il dato più alto dagli anni ‘70

In un momento storico in cui il lavoro torna al centro dell’agenda politica e sociale del Paese, l’INAIL ha presentato oggi a Roma la sua Relazione annuale 2024, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro del Lavoro Marina Calderone, e delle principali autorità istituzionali. A illustrare i contenuti del rapporto è stato il presidente dell’INAIL, Fabrizio D’Ascenzo, che ha tracciato un bilancio dettagliato su infortuni, malattie professionali e interventi dell’ente nei campi della prevenzione, sanità, ricerca e reinserimento lavorativo.

“La missione dell’Istituto – ha sottolineato D’Ascenzo – si esplica nel rendere effettive le garanzie che l’ordinamento riserva alle lavoratrici e ai lavoratori, attraverso il miglioramento continuo delle prestazioni assicurative e mettendo in campo le azioni più idonee a prevenire malattie o infortuni collegati al lavoro”.

Infortuni sul lavoro: +0,4% sul 2023, in crescita tra gli studenti

Nel corso del 2024 sono stati 593.000 gli infortuni denunciati all’INAIL, con un lieve incremento dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A trainare la crescita è stato l’aumento delle denunce tra gli studenti, salite a 78.000 (+10,5%), di cui 2.100 legate ai Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (Pcto). Tra i lavoratori, al contrario, si è registrata una leggera flessione dell’1%, passando da 519.000 a 515.000 casi.

I decessi denunciati sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023. Diminuiscono i casi tra i lavoratori (da 1.193 a 1.189), mentre aumentano quelli tra gli studenti, saliti da 8 a 13.

Boom di malattie professionali: +21,8%, il dato più alto dagli anni ‘70

Significativo anche l’aumento delle malattie professionali, che nel 2024 hanno toccato quota 88.000 denunce, il livello più alto dal triennio 1976-1978. Si tratta di un incremento del 21,8% rispetto al 2023 (quando erano quasi 73.000), dovuto soprattutto alla maggiore consapevolezza assicurativa e all’estensione delle patologie riconoscibili. I lavoratori interessati sono stati circa 58.000 (+18,7%).

Prestazioni sanitarie e riabilitative: oltre 748mila interventi

Sul fronte dell’assistenza, l’INAIL ha erogato nel 2024 748.858 prestazioni sanitarie a 19.811 assistiti, per una spesa complessiva di quasi 13 milioni di euro, in crescita di due milioni rispetto al 2023. Il dato emerge dagli accordi siglati con 431 strutture sanitarie pubbliche e private in base all’Accordo quadro del 2012.

La rete dei Centri protesici e riabilitativi dell’Istituto – che comprende la sede centrale di Vigorso di Budrio e le filiali di Roma, Lamezia Terme, Volterra, oltre a numerosi punti di assistenza locali – ha garantito 163.059 prestazioni riabilitative, 5.223 interventi di assistenza protesica e 4.263 forniture di ausili e dispositivi tecnici.

Nel 2024 la rete si è ampliata ulteriormente con l’apertura di un nuovo punto di assistenza a Cagliari, permettendo di gestire efficacemente anche le criticità causate dagli eventi alluvionali che, tra settembre e ottobre, hanno temporaneamente interrotto l’attività del centro di Budrio.

Le rendite e il sostegno alle vittime del lavoro

Nel corso dell’anno, le rendite per inabilità permanente e ai superstiti sono scese del 2,06%, attestandosi a 605.868, in linea con il fisiologico calo dei beneficiari. In aumento, però, le nuove rendite riconosciute, salite a 19.973 (+5,53%), soprattutto grazie all’incremento delle patologie professionali riconosciute.

Con questi numeri, l’INAIL evidenzia ancora una volta l’urgenza di politiche integrate per la prevenzione, la sicurezza sul lavoro e il reinserimento delle persone colpite da disabilità professionali, rilanciando il suo ruolo strategico a tutela del lavoro e della dignità dei lavoratori italiani.

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