In un tempo in cui il successo sembra coincidere con la fuga, c’è chi sceglie di restare. Non per paura del cambiamento, ma per amore della propria terra e per il desiderio di costruire valore proprio lì dove tutto ha avuto inizio. È questo il messaggio lanciato dal Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato, che nella sua Convention annuale ha messo al centro la “restanza artigiana”, cuore di una nuova idea di sviluppo locale.
Giovani che innovano
Giovani che innovano
Sotto il titolo “Restanza artigiana: giovani che innovano, territori che vivono”, l’evento ha riunito centinaia di giovani artigiani, innovatori e professionisti da tutta Italia per riflettere sul significato profondo del fare impresa oggi: valorizzare i luoghi, le persone e le radici, trasformando i piccoli centri produttivi in motori di innovazione, sostenibilità e coesione.
Autenticità e orgoglio
Tra i protagonisti, una delegazione calabrese ha rappresentato con autenticità e orgoglio la regione che resiste e si rinnova. Accanto al segretario regionale Silvano Barbalace, hanno partecipato numerosi giovani imprenditori: Ivan Muraca (Sapori Antichi), Giuseppe Borelli, Francesco e Sofia D’Urzo, Salvatore Marco Mazzei, Vittorio Sirianni, Luigi Scalese, Giada Falcone, Francesca Trotta, Francesco ed Emilio Fragomeni, Marco Crucitti, Giuseppe Falcone e Andrea Battaglia.
Il presidente Ivan Muraca
Storie diverse, unite da un filo comune: la restanza consapevole, intesa non come immobilismo ma come capacità di trasformare e innovare partendo dalle proprie radici. “In un tempo in cui la mobilità e l’altrove sembrano sinonimi di successo – ha dichiarato Ivan Muraca, presidente regionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Calabria – vogliamo riaffermare il valore del restare. Restare non è una resa, ma un atto di coraggio. È la scelta di chi investe nel proprio territorio e trasforma le difficoltà in opportunità”.
Nuovi percorsi d’impresa
Durante la Convention sono stati presentati progetti e percorsi d’impresa che mostrano come l’artigianato possa essere una leva di rigenerazione economica e sociale. Dalle produzioni agroalimentari alla formazione, dall’innovazione tecnologica ai mestieri d’arte, la Calabria ha mostrato il volto giovane e intraprendente di una regione che sceglie di costruire futuro restando. “Dobbiamo smettere di raccontare la Calabria solo come terra che perde i suoi figli – ha aggiunto Silvano Barbalace -. Esiste una Calabria che crea, che innova, che resiste. E questi giovani artigiani ne sono la prova più concreta”.
Il coraggio di credere
Un messaggio forte e positivo, che attraversa le generazioni e rilancia l’immagine di un Sud che non si arrende, ma che anzi riparte da sé stesso, dal lavoro, dal talento e dalla comunità. Perché, come ha ricordato il Movimento, la vera innovazione nasce spesso proprio da chi ha il coraggio di credere che il futuro si possa costruire… anche restando.