Riabilitazione e assistenza, Asp e centro Don Mottola ora sono più vicini (video)

Nel faccia a faccia sono state trovate le soluzioni per arrivare nel giro di pochi giorni a stipulare la tanto attesa convenzione

Il commissario Antonio Battistini ed il management aziendale non fanno passi indietro e la trattativa per l’acquisto da parte dell’Asp delle prestazioni relative a ricoveri in Rsa medicalizzata, riabilitazione estensiva residenziale e centro diurno per i disturbi dell’età evolutiva sono, in teoria, da ritenersi concluse. Al termine di un lungo incontro tenutosi nella sede dell’Azienda sanitaria ed al quale erano presenti, oltre al generale Battistini ed al cardiologo Soccorso Capomolla, i componenti del tavolo tecnico (Zappone, Ciano, Bava) che sta seguendo la vicenda, tutto sembra avviato a positiva conclusione.

Confronto decisivo

Le parti si sono confrontate con spirito costruttivo per circa novanta minuti. Ognuno ha messo sul tavolo il proprio contributo di idee, proposte, conoscenze normative e disponibilità finanziarie, nonché la chiara visione della situazione sanitaria esistente nel Vibonese, soprattutto per quanto riguarda l’assoluta precarietà dei Livelli essenziali di assistenza, e la discussione si è incanalata sul binario giusto.
Un ruolo decisivo l’ha giocato il commissario Battistini, che, confermando la sua ferma intenzione di dare risposte concrete alle esigenze degli utenti sanitari vistosamente penalizzati da carenze ormai inaccettabili, ha dato disposizione ai membri del management di procedere alla stesura della delibera che dovrà sancire l’acquisto delle prestazioni Lea da parte dell’Asp e la fine degli ormai insostenibili disagi dei malati e dei loro familiari.

Vibonese penalizzato

Il Comitato dei caregivers del don Mottola di Drapia, il garante per la Salute Anna Maria Stanganelli, il dottor Capomolla e i vertici dell’Asp si incontreranno in tempi brevi e, per certo, prima del prossimo Ferragosto per mettere nero su bianco e chiudere una pagina poco edificante della sanità vibonese.
E’ appena il caso di ricordare che, in tema di sanità, il Vibonese è maglia nera tra tutte le province calabresi. E’, infatti, all’ultimo posto per l’offerta socio-sanitaria con 15 posti letto contro i 48 di Crotone, la provincia più simile a Vibo per estensione e popolazione; gode del maggiore gap in tema d’offerta rispetto agli standard Lea (Livelli essenziali assistenza) con il 4,6 al pari di Reggio Calabria, mentre Crotone è al 14,2; è, vergognosamente, l’unica provincia a non disporre di posti letto di riabilitazione e di residenza medicalizzata con spese a carico del servizio sanitario regionale, nonostante la disponibilità di risorse. E le negatività non finiscono qui.

Solo 159 posti letto

E’ anche l’ ultima provincia in tema di spesa storica con una quota pro capite di 128 euro contro i 991 di Crotone ed è la provincia che sopporta la riduzione media del 40% sul finanziamento del fabbisogno standard con conseguente diniego delle cure gratuite per i pazienti del Vibonese dove, comunque, cittadini e aziende, pagando l’incremento delle addizionali Irpef e Irap, concorrono al sostegno dei costi del Piano di rientro. Per inciso, conta appena 159 posti letto, quando per soddisfare le esigenze del territorio dovrebbe averne parecchi in più del doppio. Il tutto senza dimenticare che tutte le carenze elencate interessano una platea di 40mila possibili utenti della provincia di cui 35mila anziani e 5mila bambini. Sono tutti dati che, con ogni probabilità, il commissario ad acta regionale per la Sanità, Roberto Occhiuto, conosce bene. Forse quella di tagliare i fondi all’Asp vibonese, come si è verificato dol Dca n. 92/2024, non è la strategia più idonea per risolvere i problemi.

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