Rinnovato il protocollo contro la violenza di genere, presto la prima casa emergenziale in Calabria

Dalla Questura di Vibo arriva un nuovo slancio alla rete di protezione per le donne vittime di violenza

Questa mattina, nei locali della Questura di Vibo Valentia, alla presenza del sottosegretario al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro, il questore di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, e la presidente del Centro Antiviolenza “Attivamente Coinvolte”, Stefania Figliuzzi, hanno rinnovato il protocollo d’Intesa a tutela delle donne vittime di violenza.

Il fenomeno, che assume diverse forme e si manifesta in vari contesti, è infatti un problema sociale che richiede un impegno costante e sempre perfezionabile per la prevenzione e il contrasto. In tal senso, il protocollo ha perciò lo scopo di potenziare gli strumenti di tutela e di protezione che la normativa offre alle vittime di abusi e maltrattamenti, migliorando la formazione specialistica degli operatori di Polizia che si occupano di reati di violenza di genere.

Il fenomeno, che assume diverse forme e si manifesta in vari contesti, è infatti un problema sociale che richiede un impegno costante e sempre perfezionabile per la prevenzione e il contrasto. In tal senso, il protocollo ha perciò lo scopo di potenziare gli strumenti di tutela e di protezione che la normativa offre alle vittime di abusi e maltrattamenti, migliorando la formazione specialistica degli operatori di Polizia che si occupano di reati di violenza di genere.

Nell’occasione, Ferro, sottolineando l’impegno profuso dalla Polizia di Stato e dell’associazione “Attivamente coinvolte” per i risultati raggiunti, ha ribadito l’importanza di incentivare uno strumento che fa rete e che si aggiunge agli sforzi che devono essere fatti per contrastare questo odioso e purtroppo ancora attuale fenomeno. In tal senso il questore Ruperti ha perciò rimarcato quanto sia rilevante addivenire ad un’azione sinergica che consenta un approccio multidisciplinare al contrasto della violenza sulle donne, che coinvolga le istituzioni e la società civile, così da far sentire le vittime meno sole di fronte ad un così grave fenomeno.

Nel ringraziare gli operatori della Divisione Anticrimine, della sezione Vittime di Violenza della Squadra Mobile e dell’Ufficio Prevenzione Generale, quotidianamente impegnati ad attuare tutti gli strumenti di protezione offerti dalla normativa del “Codice Rosso”, il questore ha infatti affermato quanto sia importante che gli interventi e le denunce raccolte dal personale della Polizia di Stato possano poi trovare un seguito nelle attività e nei servizi posti a tutela delle vittime, così da assicurare alle stesse una più efficace protezione.

La persona che denuncia può infatti accedere ad una serie di servizi, offerti dal personale specializzato del Centro Attivamente Coinvolte nell’ottica dell’accoglienza, quali l’ascolto e il sostegno telefonico, l’assistenza sociale e psicologica, l’assistenza pedagogica, l’assistenza legale e la progettazione di percorsi personali che consentano alla persona che ha subìto violenza di poter ricostruire la propria esistenza, personale e lavorativa.

A questo riguardo la presidente Figliuzzi, ringraziando gli operatori della Polizia di Stato per la costante presenza, ha inoltre annunciato che il Centro inaugurerà nella provincia di Vibo Valentia la “prima casa emergenziale” in Calabria ed una stanza protetta per l’ascolto, quali strutture protette per donne che subiscono violenza e che hanno bisogno di un alloggio sicuro e temporaneo per sé, ed eventualmente per i propri figli, al fine di allontanarsi da situazioni di pericolo.

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