Ripudia la guerra, al “Rita Levi Montalcini” una lezione di umanità con l’operatore umanitario Gennaro Giudetti

Diritto alla pace, responsabilità civile e testimonianze dai fronti di crisi: gli studenti del Liceo Scientifico e dell’Ipsia di Filadelfia incontrano uno dei testimoni più autorevoli delle emergenze internazionali

Un momento intenso di riflessione, carico di significato e profondamente radicato nei temi della pace, della solidarietà e dei diritti umani. È quello vissuto dagli studenti del triennio del Liceo Scientifico e dell’Ipsia dell’Istituto Omnicomprensivo “Rita Levi Montalcini” di Filadelfia nella mattinata di mercoledì 12 novembre 2025. Protagonista dell’incontro, dal titolo evocativo “Ripudia la guerra”, è stato Gennaro Giudetti, operatore umanitario e autore che da oltre diciassette anni si muove in prima linea nelle zone più fragili e martoriate del mondo. Originario di Taranto, Giudetti ha operato in Afghanistan, Siria, Palestina, Libano, Colombia, Ucraina, Albania e nelle missioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, collaborando con realtà di primo piano come Medici Senza Frontiere, Operazione Colomba e Sea Watch. Laureato in Sviluppo economico, cooperazione internazionale e gestione dei conflitti, dal 2024 lavora a Roma presso la Fao.

Il dialogo con l’autore

Il dialogo con l’autore

L’iniziativa, fortemente voluta dalla dirigente scolastica Maria Viscone, è stata organizzata dalla maestra Nancy Valente con la collaborazione della professoressa Carmen Mutone e del professore Francesco Santaguida, moderatori del dialogo con l’ospite. Un tassello significativo all’interno di un percorso educativo che l’istituto porta avanti con convinzione, volto a diffondere tra i giovani la cultura del rispetto dei diritti fondamentali e dell’impegno civile. Durante il suo intervento, Giudetti ha riportato ai presenti la sua esperienza diretta in contesti di guerra, raccontando storie di dolore, resilienza e speranza. Ampio spazio è stato dedicato al suo libro “Con loro, come loro. Storie di donne e bambini in fuga”, dal quale ha tratto testimonianze particolarmente toccanti, in particolare quelle maturate nella martoriata Gaza, dove la quotidianità della guerra si intreccia con la fragilità delle vite spezzate e delle identità costrette all’esodo.

Etica e responsabilità

A colpire è stato soprattutto il dialogo finale con gli studenti, che hanno rivolto numerose domande, mostrando maturità, curiosità e un sincero bisogno di comprendere meglio le dinamiche di un mondo segnato da conflitti sempre più vicini. “Questa iniziativa – ha sottolineato la dirigente scolastica Maria Viscone – nasce dalla volontà non solo di favorire una maggiore consapevolezza sociale, ma anche di stimolare nei giovani l’etica della responsabilità, incoraggiandoli a farsi portatori di un cambiamento positivo nella loro comunità e nel mondo”. Grazie a momenti come questo, l’Istituto Omnicomprensivo “Rita Levi Montalcini” si conferma un luogo dove la scuola non è soltanto trasmissione di saperi, ma anche formazione civica, coscienza critica e apertura al mondo. Un presidio educativo che sceglie di educare alla pace in un’epoca che, più che mai, ne avverte l’urgenza.

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