Rubinetti a secco, dilaga la protesta sulla costa vibonese

Nicotera e Ricadi sono i comuni più in difficoltà; disagi anche a Pizzo e razionamento dell’acqua negli altri centri della costa. Cresce l’indignazione dei cittadini


In piena stagione estiva, lungo la costa tirrenica vibonese scoppia l’emergenza idrica. I comuni rivieraschi, chi per un motivo chi per un altro, sono alle prese con carenze senza tanti precedenti.

‘Piangono’ Nicotera e Ricadi

‘Piangono’ Nicotera e Ricadi

A Nicotera capoluogo l’acqua arriva nelle case, ma da un paio di settimane può essere usata solo per gli impianti igienico-sanitari. Un divieto di utilizzo che investe anche tutte le fontane pubbliche. Nessun problema nelle frazioni di Badia, Comerconi, Preitoni e Marina. Acqua razionata a Joppolo, mentre a Ricadi manca completamente da qualche giorno per guasti sulla condotta gestita dalla Sorical. La popolazione è sul piede di guerra e l’amministrazione comunale sta cercando di tamponare l’emergenza facendo ricorso al servizio autobotti. Nel corso di un recente consiglio comunale aperto, il sindaco Nicola Tripodi, incalzato da opposizione, associazioni e cittadini, ha provato a calmare gli animi fornendo ogni utile dettaglio sulla delicata situazione. Ha anche assicurato i presenti che i lavori sulla condotta sono in corso e a breve tutto tornerà alla normalità.

Pizzo non ride

Difficoltà anche a Tropea e in altri comuni, mentre nelle ultime ore vengono segnalate serie carenze anche a Pizzo con disagi soprattutto in via San Sebastiano, via Zuppone Strani, via Fiorentini e complesso ‘Sant’Agostino’, via Paladini e rione Carmine. I cittadini stanno cercando di fronteggiare la carenza per come possono attingendo alle fontane pubbliche o utilizzando le proprie cisterne. In difficoltà, soprattutto, le fasce più deboli.

Cittadini esasperati

“Ho appreso la notizia della criticità dell’ acqua – sostiene Giuseppe De Caria, responsabile politico di Adesione democratica – da amici imbestialiti dal fatto di non potersi neppure lavare tornando dal lavoro. Come cittadino pizzitano – prosegue – mi sento indignato. Ho girato per le vie interessate e ho avuto la conferma che a pagare le conseguenze più nefaste di tali disservizi, sono sempre le persone deboli e fragili, persone anziane e ammalate o mamme con bambini piccoli senza la presenza di mariti o compagni in casa”. De Caria, alla fine, non punta il dito contro nessuno , ma è già in campo per la costituzione del ‘Comitato Acqua Pubblica’. L’obiettivo è quello di unire le forze per superare le difficoltà che rischiano di trascinarsi per tutta la stagione estiva e, nello stesso tempo, richiamare gli addetti ai lavori alle loro responsabilità.

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