Lo scioglimento dell’Asp di Vibo costruito sulle inchieste del passato. Si coprono gli affari di oggi

Gli autori dello sfascio provano a rimanere a galla. In tre anni tagliati ben 32 milioni ed i Lea sono stati ridotti ai minimi termini

Un commissario va e tre sono in arrivo. Il destino dell’Asp di Vibo Valentia è quello di sempre: mescolare ‘ndrangheta e sanità. Solo in questo modo si possono trovare facilmente dei capri espiatori. Come dire: quando le cose non vanno bene meglio addossare responsabilità alla ’ndrangheta.

Quello che era nell’aria ora si è verificato. Il Consiglio dei Ministri ha adottato il tanto atteso provvedimento. Alla guida dell’Asp ci sarà una terna di commissari; ci saranno ancora una volta prefetti in pensione, o ufficiali dell’esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, o questori in pensione. Saranno loro a gestire per i prossimi 18 mesi. Insomma ci sarà gente che di sanità non ci capirà nulla e che probabilmente per poter andare avanti sarà costretta a nominare loro consulenti che ovviamente la politica metterà su un piatto d’argento.

Quello che era nell’aria ora si è verificato. Il Consiglio dei Ministri ha adottato il tanto atteso provvedimento. Alla guida dell’Asp ci sarà una terna di commissari; ci saranno ancora una volta prefetti in pensione, o ufficiali dell’esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, o questori in pensione. Saranno loro a gestire per i prossimi 18 mesi. Insomma ci sarà gente che di sanità non ci capirà nulla e che probabilmente per poter andare avanti sarà costretta a nominare loro consulenti che ovviamente la politica metterà su un piatto d’argento.

La sanità vibonese massacrata: negli ultimi anni tagliati 32 milioni, i Lea ridotti ai minimi termini. Ospedale con carenza di medici e senza posti letto

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