Una strategia ambientale di lungo respiro, costruita negli anni attraverso controlli, collaborazioni istituzionali e azioni concrete. Ma che oggi si scontra con una nuova emergenza: il cosiddetto “mare verde” che sta interessando ampi tratti della costa calabrese. È in questo contesto che l’amministrazione comunale di San Ferdinando, guidata dal sindaco Luca Gaetano, rilancia la propria azione chiedendo ufficialmente l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente e di un Osservatorio ambientale.
Monitoraggio su reti e impianti
Monitoraggio su reti e impianti
Da tempo il Comune ha avviato una campagna strutturata per il monitoraggio delle reti idriche e della depurazione, finalizzata alla salvaguardia dell’ambiente marino e del paesaggio costiero. Un impegno condiviso con Regione Calabria, Arpacal, Capitaneria di Porto e altri enti competenti, che negli anni ha portato a una maggiore attenzione su questi temi. Ma l’attuale stato del mare, con evidenti fenomeni di eutrofizzazione, impone un cambio di passo.
Non servono i controlli sporadici
Per questo motivo, l’Amministrazione ha già inoltrato richieste formali alla Regione e alla Iam – l’ente che gestisce il servizio idrico – per ottenere tutti i dati relativi ai campionamenti, alle analisi effettuate e allo stato della depurazione, sia presso l’impianto consortile che lungo il corso del fiume Mesima. Le condizioni attuali, secondo il Comune, non sono gestibili con strumenti emergenziali o controlli sporadici.
Il sindaco alza la voce
“Serve un approccio strutturale, multidisciplinare e continuativo”, ha dichiarato il sindaco Luca Gaetano. “Siamo convinti che l’eccessiva presenza in mare di nutrienti come azoto e fosfati sia legata all’uso intensivo di fertilizzanti in agricoltura. Queste sostanze, trasportate dai terreni attraverso il dilavamento, alimentano processi di eutrofizzazione che compromettono la qualità dell’acqua e l’ecosistema marino”.

Rigore scientifico
Per affrontare il problema con il massimo rigore scientifico e giuridico, il Comune ha coinvolto esperti di diritto marino e di scienze ambientali, incaricati di predisporre un quadro tecnico-legale che possa supportare le prossime azioni istituzionali. L’obiettivo è duplice: da un lato identificare con precisione le cause e le responsabilità, dall’altro avanzare proposte operative che non si limitino all’immediato ma possano produrre effetti nel tempo.
Occhio ai fertilizzanti
In questo contesto, l’Amministrazione non esclude misure drastiche, come il divieto di utilizzo di alcuni fertilizzanti e antiparassitari in aree a rischio, oltre a una vigilanza più stringente sul ciclo dei rifiuti liquidi e a ispezioni sistematiche nei punti più sensibili. “Siamo pronti ad adottare ogni misura utile per tutelare il mare e l’economia locale – aggiunge Gaetano –. Questi fenomeni non si risolvono in emergenza: servono decisioni forti, lungimiranti e coraggiose, e soprattutto uno sforzo congiunto da parte di tutti i livelli istituzionali”.
Osservatorio per il mare
Da qui la proposta di istituire un “Osservatorio Mare”, in grado di monitorare costantemente la situazione e coordinare gli interventi tra enti locali, Regione, organi di controllo e anche le Procure, che secondo il sindaco non resteranno indifferenti davanti a una questione che tocca salute pubblica, ambiente e reputazione dell’intero territorio calabrese.
Una battaglia complessa
“Questa battaglia sarà dura e complessa, ma va assolutamente vinta”, conclude Gaetano. “Abbiamo sempre apprezzato l’impegno della Regione Calabria, ma oggi è il momento di passare dalle parole ai fatti. Non ci fermeremo e non guarderemo in faccia nessuno: agiremo nell’interesse esclusivo dell’ambiente e della nostra comunità, che ha nel turismo una delle sue principali risorse”.