La politica, quella peggiore ovviamente, che declina ogni azione alle spartizioni, mettendo in secondo piano i problemi da affrontare, torna (ammesso che in qualche circostanza abbia mollato la preda) ad impossessarsi della Conferenza dei sindaci che oggi (9 gennaio 2025) sta per riunirsi a Vibo Valentia nell’aula consiliare di palazzo Luigi Razza.
C’è da eleggere il Comitato ristretto dei 50 amministratori che compongono l’assemblea. Un organismo composto da cinque componenti (di cui uno di diritto, in questo caso il posto spetta al sindaco della città capoluogo, Enzo Romeo, primo cittadino di Vibo Valentia) mentre altri quattro componenti sono da eleggere.
C’è da eleggere il Comitato ristretto dei 50 amministratori che compongono l’assemblea. Un organismo composto da cinque componenti (di cui uno di diritto, in questo caso il posto spetta al sindaco della città capoluogo, Enzo Romeo, primo cittadino di Vibo Valentia) mentre altri quattro componenti sono da eleggere.
Un contesto “drogato” dalla pesante ingerenza della politica, da risentimenti personali, da ingerenze esterne, da raggruppamenti di consiglieri che ruotano attorno ai referenti regionali o aspiranti tali. Il centrodestra, che tra i sindaci conta la maggioranza, è deciso a fare valere la regola dei numeri. In questo contesto il territorio perderà il suo peso specifico.
Il tutto mentre i problemi della sanità vengono accantonati; uno su tutti l’ospedale Jazzolino di Vibo destinato alla chiusura totale per mesi, perché dovrà essere sottoposto a lavori di messa in sicurezza. Ma ci sono anche il pronto soccorso inaccessibile, la medicina d’urgenza chiusa, i posti letto che non ci sono, le prenotazioni impossibili, attese di anni per una visita specialistica o un esame strumentale, la carenza di personale sanitario (ormai cronica e senza che mai nessuno abbia realmente avviato un monitoraggio per l’utilizzo del personale esistente visto che la Regione parla addirittura di esuberi) fotografano lo sfascio della sanità sul territorio vibonese.
In questo momento per la Conferenza dei sindaci, che dovrebbe fare fronte comune e marciare con tutti i suoi effettivi sulla Cittadella regionale per chiedere garanzie sul diritto alla salute, diventa prioritaria solo la spartizione delle poltroncine nel Comitato restretto. Tutto il resto, evidentemente, può aspettare.