Un policlinico universitario senza pronto soccorso. Basterebbe questa frase per fotografare, meglio di qualunque slogan, lo stato reale della sanità calabrese. L’Azienda unica “Renato Dulbecco”, nata dall’integrazione del “Pugliese-Ciaccio” con la “Mater Domini”, era stata presentata come la grande svolta; il punto di non ritorno verso una gestione più efficiente, moderna e finalmente degna di una Regione che da decenni arranca dietro i commissariamenti. Eppure oggi, a distanza di anni dalla sua istituzione, il paradosso resta intatto. A riaccendere nuovamente i riflettori sono i colleghi della “Gazzetta del Sud”: il policlinico universitario esiste ma non ha ancora un pronto soccorso.
Progetti nei cassetti
Progetti nei cassetti
Non un dettaglio secondario, ma il cuore dell’assistenza sanitaria. Un pronto soccorso di secondo livello era previsto dal protocollo d’intesa che ha sancito la nascita della nuova azienda. Il documento di fattibilità tecnico-economica è stato redatto e consegnato alla Regione già nel 2023. È addirittura inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche. Insomma: sulla carta tutto è pronto. Nella realtà, invece, il progetto giace dimenticato in un cassetto.
La campagna elettorale
Nel frattempo, si alternano i temi di campagna elettorale: un giorno si parla del nuovo ospedale, il giorno dopo del pronto soccorso. Sempre e soltanto parole, utili ad alimentare dibattiti e polemiche, mai a risolvere concretamente i problemi. Intanto i cittadini continuano a intasare i reparti d’emergenza del Pugliese-Ciaccio già al collasso, tra attese infinite e personale allo stremo.
Sanità fiore all’occhiello
Fa ancora più impressione ricordare che, negli ultimi anni, il presidente della Regione Roberto Occhiuto ha fatto della sanità il proprio fiore all’occhiello, vantando “risultati straordinari” e un cambio di passo rispetto al passato. Oggi, dopo le sue dimissioni a sorpresa, la Calabria si avvicina alle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre con un sistema sanitario che resta zavorrato dagli stessi nodi di sempre.
Un atto d’accusa
È l’ennesima dimostrazione di come, in questa terra, la distanza tra annunci e fatti sia abissale. La Dulbecco doveva essere un modello di efficienza e modernità. Invece è l’ennesima incompiuta, simbolo di una Regione che progetta, promette, proclama, ma non realizza. Un policlinico senza pronto soccorso: non è un titolo da campagna elettorale. È un atto d’accusa.