La tragedia avvenuta a Lamezia Terme, dove un uomo ha perso la vita aspettando i soccorsi, riaccende i riflettori sulle gravi falle del sistema sanitario regionale. Per la Cisl Magna Grecia – che rappresenta Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia – la misura è colma: serve aprire una vera vertenza sulla sanità, a partire dai territori più fragili, dove carenze di personale, strumenti insufficienti e disfunzioni organizzative minano ogni giorno il diritto alla salute. A intervenire sono il segretario generale della Cisl Magna Grecia, Daniele Gualtieri, il segretario generale della Fp Cisl, Antonino D’Aloi, e la segretaria della Cisl Medici, Luciana Carolei, che richiamano istituzioni e governance sanitaria alle proprie responsabilità.
Territori in crisi
Territori in crisi
Il sindacato riconosce come positivo il confronto avviato dal Prefetto di Vibo Valentia sulla situazione sanitaria provinciale, ma avverte che non basta: occorrono risorse adeguate, assunzioni mirate e una migliore organizzazione dei servizi. Le criticità, infatti, sono diffuse. A Catanzaro gli screening oncologici registrano adesioni tra le più basse della regione, con ritardi che compromettono le diagnosi precoci. A Crotone la cronica carenza di medici e infermieri mette in ginocchio reparti già in difficoltà. A Vibo Valentia, invece, i tempi di attesa per un’ambulanza arrivano a 35 minuti, mentre continua l’emorragia di professionisti dalla sanità pubblica.
Servizi in tilt
Liste d’attesa interminabili, ambulanze insufficienti e spesso non medicalizzate, Pronto soccorso privi di personale: la Cisl denuncia un sistema che non riesce più a reggere. Sovraffollamento, lunghe attese e servizi carenti generano esasperazione, con episodi di tensione e aggressioni agli operatori sanitari. Per il sindacato è indispensabile potenziare la sanità territoriale, rafforzare l’emergenza-urgenza e uscire dalla logica della sola contabilità: servono investimenti veri, capaci di garantire risposte rapide ed efficaci.
Unità necessaria
Nessuna vertenza – avverte la Cisl – potrà essere vinta senza una strategia comune. Comuni, sindacati, forze sociali, istituzioni e politica devono condividere un percorso unitario, mettendo da parte interessi particolari. La confederazione chiede un coordinamento forte tra Asp e Commissario ad acta, superando lo scaricabarile che negli anni ha bloccato ogni soluzione strutturale. In vista della riunione del 3 dicembre in Prefettura a Vibo Valentia, la CISL auspica che si apra finalmente una fase nuova: programmazione, responsabilità e rafforzamento dei servizi devono diventare le parole chiave. Perché – conclude il sindacato – il diritto alla salute non è un privilegio ma un diritto universale, e l’attesa è ormai finita.


