Sanità vibonese al collasso, i comitati tornano davanti allo Jazzolino e passano alle denunce

La protesta è in corso dalle 11 davanti all’ospedale di Vibo Valentia: fondi giudicati insufficienti, reparti sospesi e carenze strutturali croniche

Dalle ore 11 di questa mattina i comitati in lotta per il diritto alla salute del Vibonese presidiano l’ingresso dell’ospedale Jazzolino. Una manifestazione nata per denunciare ancora una volta le gravissime criticità della sanità provinciale, tra carenze di personale, reparti ridimensionati o sospesi e servizi sempre più ridotti. Nel mirino dei manifestanti finiscono anche i fondi recentemente stanziati dall’Asp di Vibo Valentia per l’abbattimento delle liste d’attesa: risorse ritenute insufficienti e non risolutive, perché non accompagnate da interventi strutturali. Le richieste restano chiare e reiterate: più posti letto, riapertura dei reparti chiusi, assunzioni di medici e anestesisti, potenziamento reale della sanità territoriale.

Scarsa la partecipazione

Scarsa la partecipazione

A colpire, ancora una volta, è stata la scarsa partecipazione dei cittadini. Poche presenze davanti all’ospedale, quasi a suggerire, come osservano i comitati, che solo chi protesta abbia bisogno di cure, mentre il disagio sanitario riguarda un intero territorio. Nonostante i numeri ridotti, il livello della protesta oggi si è alzato come mai prima. I comitati hanno infatti annunciato e avviato il deposito di denunce ai Carabinieri ed esposti alla Corte dei Conti, per portare all’attenzione della magistratura quello che definiscono senza mezzi termini il disastro della sanità vibonese e lo sperpero di fondi.

Le voci della protesta

Tra le voci della protesta, quella di Daniela Primerano, dirigente dell’Osservatorio Civico Cittadinanza Attiva, che ha puntato l’attenzione non solo sulla chiusura del reparto di Psichiatria dello Jazzolino ma anche sulla sospensione dell’attività operatoria di urologia e proctologia, in particolare nel presidio di Tropea. “Parliamo di interventi sospesi da mesi, almeno da aprile – ha spiegato – con la motivazione della mancanza di anestesisti. Una carenza che ha determinato la riduzione di servizi essenziali e il blocco degli interventi”.

L’assunzione degli anestesisti

Primerano ha poi ricostruito uno dei punti più controversi: il concorso bandito dall’Asp il 20 giugno 2025 per l’assunzione a tempo indeterminato di dieci anestesisti. “Quel bando – ha denunciato – ha ricevuto sedici domande, ma è rimasto di fatto fermo in qualche cassetto. Nel frattempo si continuano a stipulare convenzioni esterne, anche con strutture fuori regione, mentre i reparti restano scoperti”. Secondo l’Osservatorio Civico, questa gestione delle risorse non solo compromette la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza, ma genera anche un danno economico per l’azienda sanitaria. “Non c’è nessun tono minaccioso nelle nostre denunce – ha chiarito Primerano – ma la necessità di coinvolgere Procura, Forze dell’Ordine e Corte dei Conti, per fare piena luce su responsabilità e omissioni”.

La protesta non si ferma

La protesta davanti allo Jazzolino prosegue, tra striscioni e interventi pubblici dei rappresentanti del Comitato Costa deli Dei, Domenico Cortese, e Comitato San Bruno, Rocco La Rizza. Poche persone, ma un messaggio che oggi risuona più forte: la battaglia per la sanità pubblica nel Vibonese non si ferma e passa, ormai apertamente, dalle piazze alle aule giudiziarie.

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