Scioglimento del Comune di Stefanaconi, il Tar conferma. Gli ex amministratori: decisione assurda

Nonostante la Commissione d’indagine avesse escluso i presupposti per il provvedimento, il Tribunale ha ritenuto valido il decreto. Dura la reazione del gruppo 'SiAmo Stefanaconi'
stefanaconi

La decisione del Tar del Lazio ha scosso profondamente la comunità di Stefanaconi: il Tribunale ha confermato lo scioglimento del Comune, nonostante la Commissione d’indagine avesse accertato l’assenza dei presupposti per un tale provvedimento.

Una reazione dura arriva dal gruppo ‘SiAmo Stefanaconi’, secondo il quale l'”ingiustizia è fatta”, trattandosi di una “decisione assurda, che calpesta la verità e la logica istituzionale”. Secondo quanto riportato, la sentenza si fonderebbe su un punto controverso: “A giudizio del Tar, non ha importanza che la Commissione d’indagine abbia accertato l’insussistenza dei presupposti per lo scioglimento, perché ‘non è richiesto ad essa di proporre una certa misura’”.

“Quindi, per il Tar – prosegue la nota – si può sciogliere un Comune anche senza accertamenti e senza una commissione d’accesso”. Un giudizio pesante è riservato all’intero impianto della giustizia amministrativa. “Lo avevamo detto: poca fiducia nei giudici amministrativi, troppo spesso più vicini al potere che alla giustizia. Una sfiducia confermata da una sentenza che è arrivata con oltre 25 giorni di ritardo rispetto ai 45 previsti dalla legge, e che nonostante tutto questo tempo, dimostra di non aver nemmeno letto le carte”.

Il gruppo esprime amarezza per una scelta giudiziaria che ritiene profondamente ingiusta: “È una ferita profonda per chi ha servito il proprio Comune con onore e legalità. Ma la verità non si scioglie con un decreto. La dignità di una comunità non si cancella con una sentenza”.

Infine, l’annuncio: “Continueremo a camminare a testa alta, nella verità e nella giustizia. I termini della sentenza e dei fatti reali li diremo pubblicamente, anche perché questa sentenza è stata una copertura delle falsità che il TAR non ha avuto il coraggio di evidenziare”.

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