Sciolto il Consiglio di Tropea sospiro di sollievo a Nicotera, Mileto e Stefanaconi

Ma il pericolo non è ancora scampato e l'appuntamento elettorale dell'8 e 9 giugno mette a rischio la partecipazione al voto nei due centri interessati

Il Consiglio dei ministri scioglie solo il Comune di Tropea, mentre Nicotera, Stefanaconi e Mileto tirano un sospiro di sollievo. Ma c’è poco da stare allegri. Probabilmente, la prima relazione a finire sul tavolo del ministro dell’Interno Piantedosi è stata proprio quella della “Perla del Tirreno”. Le altre saranno vagliate nei prossimi giorni. Con un dato da sottolineare:  mentre il caso Stefanaconi può essere valutato sfruttando tutti i tempi a disposizione per come previsto dalla vigente normativa, Nicotera e Mileto sono attese dalla campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale. Campagna elettorale che appare davvero più vicina ora che il Prefetto di Vibo, Giovanni Paolo Grieco, ha emanato il decreto per la convocazione dei comizi elettorali.

Nell’elenco dei Comuni che vanno al voto sono inseriti, oltre a Cessanti, Drapia, Mongiana, Pizzoni, Rombiolo, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Vallelonga, Vibo Valentia e Zungri, anche Nicotera e Mileto. Il che significa che entro mezzogiorno del 6 maggio 2024 andranno depositate le liste per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Praticamente, ci sono dodici giorni di tempo per avviare trattative, cercare candidati, varare liste.  Ma chi oserà scendere in campo sapendo che sull’Ente pende la spada di Damocle dello scioglimento? Gli unici abilitati a giocarsi la partita sono, a questo punto, tanto a Mileto che a Nicotera, gli amministratori uscenti, che, candidandosi, non avrebbero nulla da perdere. Per tutti gli altri l’incubo di poter essere mandati a casa dopo aver affrontato e, magari, vinto la  campagna elettorale, sicuramente agirà da deterrente.

Nell’elenco dei Comuni che vanno al voto sono inseriti, oltre a Cessanti, Drapia, Mongiana, Pizzoni, Rombiolo, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Vallelonga, Vibo Valentia e Zungri, anche Nicotera e Mileto. Il che significa che entro mezzogiorno del 6 maggio 2024 andranno depositate le liste per l’elezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Praticamente, ci sono dodici giorni di tempo per avviare trattative, cercare candidati, varare liste.  Ma chi oserà scendere in campo sapendo che sull’Ente pende la spada di Damocle dello scioglimento? Gli unici abilitati a giocarsi la partita sono, a questo punto, tanto a Mileto che a Nicotera, gli amministratori uscenti, che, candidandosi, non avrebbero nulla da perdere. Per tutti gli altri l’incubo di poter essere mandati a casa dopo aver affrontato e, magari, vinto la  campagna elettorale, sicuramente agirà da deterrente.

E’ questo un altro aspetto inaccettabile di un sistema che non solo si sta rivelando inefficace nella lotta alla criminalità, ma rischia di mettere a dura prova la democrazia. Un sistema le cui pecche sono sotto gli occhi di tutti, ma che continua ad andare avanti nell’indifferenza generale. Nell’indifferenza, soprattutto, della politica che si guarda bene dall’affrontare il problema, magari prendendo in esame uno dei tanti disegni di legge giacenti in Parlamento.   Praticamente, in Italia, dal 1991 (anno di entrata in vigore delle legge che disciplina gli scioglimenti dei Comuni dopo i fatti di Taurianova) al marzo 2024, sono stati affidati alla gestione commissariale ben 382 Comuni, 130 dei quali in conto alla Calabria. Tra questi 130, ben 18 appartengono al  Vibonese. Da sottolineare che sei sono stati sciolti più volte.

In questa poco gratificante graduatoria, sul primo gradino, con tre “medaglie”, troviamo Briatico, primo Comune vibonese ad essere travolto dal rigore della legge, e Nicotera. Seguono a ruota, con due, Nardodipace, Soriano, San Gregorio e Tropea. Tutti gli altri ne vantano uno al pari dell’Asp, il cui operato, però, attualmente, è sotto la lente d’ingrandimento della commissione d’accesso.

 Da evidenziare che Nicotera, qualora dovesse arrivare il quarto scioglimento, conquisterebbe il primato assoluto in quanto i provvedimenti sono consecutivi.  Joppolo è l’unico Comune che s’è visto annullare il decreto di scioglimento dal Consiglio di Stato. Un quadro allarmante e che potrebbe anche peggiorare atteso che il chiacchiericcio di palazzo vorrebbe nel mirino della Prefettura altri enti comunali vibonesi.

Alla fine della fiera, alla data odierna, nella provincia di Vibo, risultano gestiti dalla commissione straordinaria i Comuni di Soriano, Acquaro, Capistrano e Tropea. Sono, invece, oggetto d’attenzione da parte della commissione d’accesso i Comuni di Mileto e Filadelfia, nonché l’Azienda sanitaria.  Stefanaconi e Nicotera, terminato il lavoro di verifica della triade commissariale, sono in attesa del giudizio finale.

 Gli anni più “caldi” sono stati il 2007, con gli scioglimenti di Soriano, San Gregorio e Parghelia, e il 2018 con Limbadi, San Gregorio e Briatico. Il 2024, se dopo Tropea dovessero essere sciolti tutti gli altri sei enti sotto indagine, potrebbe fregiarsi  di un numero probabilmente ineguagliabile di “scalpi”. Deputati e consiglieri regionali, forze politiche e associazioni non hanno proprio nulla da dire?

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