C’è un dato che, più di molti discorsi, fotografa lo stato di salute di un’amministrazione comunale. È un numero secco, certificato da una graduatoria ufficiale, che non lascia spazio a interpretazioni né a repliche politiche. Su quel dato, i consiglieri comunali di Cuore Vibonese, capeggiati da Giuseppe Cutrullà, costruiscono una delle critiche più dure e strutturate all’operato dell’attuale governo cittadino di Vibo Valentia.
La graduatoria regionale
La graduatoria regionale
Il riferimento è alla graduatoria regionale per l’adeguamento antincendio e la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Vibo Valentia totalizza 14 punti, uno dei punteggi più bassi in assoluto in Calabria, restando completamente esclusa dai finanziamenti. Un risultato che, secondo Cutrullà e compagni, rappresenta molto più di una semplice bocciatura tecnica: è la certificazione politica del fallimento amministrativo.
L’analisi di Noi Moderati
Nell’analisi dei consiglieri comunali Giuseppe Cutrullà, Danilo Tucci, Giuseppe Russo e Giuseppe Calabria non c’è spazio per attenuanti o alibi. Non si tratta di un errore occasionale né di una coincidenza sfortunata, ma dell’esito coerente di un sistema che non progetta, non pianifica e non è in grado di competere. Mentre altri Comuni, anche di dimensioni ridotte e con uffici tecnici meno strutturati, riescono a intercettare risorse importanti ottenendo punteggi elevati, il capoluogo di provincia resta indietro, escluso, irrilevante.
Il peso del fallimento
Il nodo politico, per Cuore Vibonese, è tutto qui: la perdita di centralità di Vibo Valentia nei circuiti del finanziamento pubblico. Una città che non riesce a presentare progetti solidi e credibili diventa inevitabilmente marginale. E quando a restare fuori sono i fondi destinati alla sicurezza delle scuole, il fallimento assume un peso ancora più grave, perché riguarda direttamente studenti, famiglie e personale scolastico. Da qui il confronto, volutamente provocatorio, con le scelte comunicative dell’amministrazione. Mentre si perdono milioni di euro potenziali per interventi strutturali, si celebra l’arrivo di risorse minime destinate agli eventi natalizi. Secondo Cutrullà, Tucci, Russo e Calabria è il segno di una politica che ha abbassato drasticamente l’asticella delle proprie ambizioni, riducendo l’azione di governo a un susseguirsi di iniziative simboliche e di breve respiro.
Progettualità assente
Nel ragionamento del gruppo consiliare di opposizione emerge una critica più ampia: la scomparsa della progettualità come asse portante dell’azione amministrativa. I bandi, sottolinea, non premiano la propaganda né la comunicazione social, ma la capacità di elaborare progetti esecutivi, analisi puntuali e priorità chiare. Tutti elementi che, oggi, Vibo Valentia non riesce più a mettere in campo. Non manca, infine, l’affondo su quella che viene definita una narrazione fuorviante: inaugurare opere finanziate in passato e presentarle come successi dell’attuale amministrazione. Per Cuore Vibonese, gestire l’eredità altrui non equivale a governare, e soprattutto non significa costruire il futuro della città.
Un Comune marginale
La conclusione è politica e netta. Il fallimento dell’amministrazione, sostengono i quattro consiglieri, non è una valutazione dell’opposizione ma un fatto scritto nero su bianco in una graduatoria ufficiale. In quei 14 punti che segnano, simbolicamente e concretamente, il passaggio di Vibo Valentia da Comune competitivo a Comune marginale. Un dato che, secondo Cuore Vibonese, dovrebbe imporre al sindaco una riflessione profonda e conseguenze politiche chiare, perché una città che perde finanziamenti sulla sicurezza delle scuole non può essere governata a colpi di eventi e comunicati stampa.


