Sequestrata un’area di 3.850 mq, azienda nel mirino per gravi violazioni ambientali

La Guardia Costiera ha scoperto irregolarità in due sedi operative e in parte della sede principale di un’impresa attiva nel settore edilizio e agricolo. Denunciati i titolari

La Capitaneria di porto di Crotone ha sequestrato un’area di circa 3.850 metri quadrati ed ha denunciato i responsabili di un’impresa di vendita, noleggio e manutenzione di automezzi e macchinari per l’edilizia, l’agricoltura e l’industria.

L’esito dei controlli

L’esito dei controlli

L’ attività è avvenuta a seguito di controlli effettuati dal Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Crotone, con il supporto del personale dell’Ufficio locale marittimo – Guardia costiera di Catanzaro Marina. Le verifiche, finalizzate alla prevenzione e al contrasto degli illeciti in materia ambientale, hanno portato alla scoperta di gravi inadempienze nella gestione dei rifiuti e nella tutela ambientale.

In particolare, due delle tre sedi operative dell’azienda sono risultate prive delle necessarie autorizzazioni ambientali, comprese quelle relative allo scarico delle acque reflue industriali e meteoriche, che confluivano rispettivamente nella fognatura pubblica e in un vicino fosso senza alcun trattamento depurativo.

Altre violazioni

Nella sede principale, l’unica dotata di autorizzazione unica ambientale, sarebbero state riscontrate ulteriori violazioni: mancata installazione dei sistemi di captazione delle emissioni inquinanti nei locali destinati a saldatura e verniciatura, assenza dei punti di accesso per i campionamenti e deposito incontrollato di fanghi, sabbie e oli non correttamente smaltiti. È stata inoltre accertata la compilazione parziale dei registri di carico e scarico dei rifiuti.

Titolari denunciati

A seguito delle violazioni accertate al Testo Unico Ambientale, due sedi operative e due aree della sede principale sono state sottoposte a sequestro preventivo su disposizione dell’Autorità giudiziaria di Catanzaro. I titolari dell’attività sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per ipotesi di reato relative alla gestione illecita dei rifiuti, alla mancata osservanza delle prescrizioni ambientali e al mancato trattamento delle acque reflue industriali e meteoriche di dilavamento. (Ansa)

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