“Negli ultimi giorni si è tornato a parlare dell’ipotesi di un passaggio del comune di Serra San Bruno, Brognaturo, Simbario e di altri centri montani a un’altra provincia, nel tentativo di migliorare sanità, trasporti e, più in generale, le condizioni delle aree interne. Comprendo la buona fede e l’intento di voler dare risposte ai cittadini da parte di molti sindaci, ma come militante di Fratelli d’Italia e come cittadino della provincia vibonese dobbiamo dirlo con chiarezza: cambiare provincia non è la soluzione ai problemi del nostro territorio”. È quanto dichiara Gregorio Lo Muto, attivista politico di San Gregorio d’Ippona.
Identità costruita con sacrificio:
Identità costruita con sacrificio:
A giudizio di Lo Muto, “la provincia di Vibo Valentia non è un’entità astratta né un capriccio amministrativo. È il risultato di decenni di battaglie politiche e di impegno civile, portati avanti da uomini come il senatore Antonino Murmura, figura di alto profilo morale e istituzionale, che dedicò la vita a garantire autonomia e dignità a quest’area della Calabria. Fu proprio Murmura – parlamentare, meridionalista e orgoglioso vibonese – a farsi promotore della legge che portò alla nascita della nostra provincia. Il suo impegno culminò con l’approvazione della Legge n. 142 del 6 marzo 1992, che sancì ufficialmente la nascita della provincia di Vibo Valentia, divenuta operativa nel 1995. A lui si deve la consapevolezza che solo una provincia “nuova” avrebbe potuto dare voce ai territori interni, da Serra a Nicotera, da Tropea a Soriano”.
Vanificare l’impegno
Ecco perché, secondo il militante di Fratelli d’Italia, “oggi, mettere in discussione quell’equilibrio significherebbe disconoscere la storia e vanificare decenni di impegno. Non sarebbe giusto nei confronti di chi ha creduto in questa identità, né nei confronti delle nuove generazioni che meritano continuità e radici solide. Il nome di Antonino Murmura non può essere dimenticato. La città di Vibo Valentia lo ricorda come il ‘padre’ della provincia, un simbolo di coerenza e dedizione istituzionale. Questi sono valori che dobbiamo difendere con orgoglio, non abbandonare con un cambio di provincia. Cambiare significherebbe anche tradire quell’eredità morale. È invece nostro dovere rilanciare il progetto originario: una provincia coesa, forte, capace di valorizzare tutti i suoi comuni, da quelli costieri a quelli montani”.
I problemi reali
A giudizio di Lo Muto, “i disagi nella sanità e nei trasporti non dipendono dal nome della provincia di appartenenza anche alla luce della legge Delrio del 2015, bensì da mancanze strutturali e gestionali. Servono investimenti concreti, un migliore coordinamento tra Regione e ASP, oltre a una pianificazione seria dei collegamenti interni. Cambiare provincia non garantirebbe automaticamente né più autobus, né un ospedale più efficiente. Rischierebbe piuttosto di creare confusione amministrativa, ritardi, duplicazioni di competenze e perfino contenziosi legali. Ritengo che la risposta non sia “scappare” da Vibo, ma rafforzare la provincia, chiedendo con forza alla Regione Calabria e al Governo nazionale di sostenere l’entroterra montano con risorse mirate”.
La soluzione
“Come militante e aderente di Fratelli d’Italia – conclude Lo Muto – credo che l’unica strada percorribile sia quella della responsabilità: rafforzare ciò che abbiamo, non distruggerlo; migliorare i servizi dentro la nostra casa comune, non cercarne un’altra. Serra San Bruno, così come gli altri paesi della provincia, devono restare parte integrante della provincia di Vibo Valentia, ma pretendere – con orgoglio e determinazione – il rispetto e l’attenzione che merita. È questo il modo migliore per onorare la storia, il sacrificio e la visione di chi, come Antonino Murmura, ha costruito con fatica l’identità vibonese che oggi siamo chiamati a difendere”.


