I recenti lavori che hanno interessato un tratto del fiume Ancinale, a Serra San Bruno, sono finiti al centro di un acceso scontro politico. I consiglieri di minoranza Biagio Figliucci, Antonio Procopio, Vito Michele Regio e Luigi Tassone hanno indirizzato una lettera aperta al sindaco, Alfredo Barillari, mettendo in dubbio la legittimità e la sicurezza degli interventi in corso. La missiva è stata inviata per conoscenza anche al prefetto di Vibo Valentia, al quale viene richiesto un incontro per discutere delle presunte irregolarità.
Secondo quanto si legge nel documento, i consiglieri avevano già sollevato dubbi sulla regolarità dei lavori, senza però ricevere risposte soddisfacenti dall’amministrazione. “Non intendiamo denunciare nessuno – scrivono – ma vogliamo accendere un faro su come i lavori si stanno realizzando.” La risposta ricevuta dal sindaco è stata giudicata “superba e sprovveduta”, con il tentativo di giustificare le opere facendo riferimento a norme che, secondo la minoranza, non troverebbero applicazione nel caso specifico.
Secondo quanto si legge nel documento, i consiglieri avevano già sollevato dubbi sulla regolarità dei lavori, senza però ricevere risposte soddisfacenti dall’amministrazione. “Non intendiamo denunciare nessuno – scrivono – ma vogliamo accendere un faro su come i lavori si stanno realizzando.” La risposta ricevuta dal sindaco è stata giudicata “superba e sprovveduta”, con il tentativo di giustificare le opere facendo riferimento a norme che, secondo la minoranza, non troverebbero applicazione nel caso specifico.
Dubbi sulla legittimità
Al centro della polemica c’è una modifica ai lavori che, secondo i consiglieri, sarebbe stata eseguita senza seguire le procedure previste dal Codice degli Appalti. In particolare, si contesta la costruzione di un muro in calcestruzzo su una struttura preesistente in pietrame, giudicata “vistosamente debole e friabile” e priva di adeguati studi idro-geologici. La minoranza sostiene che questa modifica non rientrerebbe tra le “varianti in corso d’opera” consentite dalla legge, perché non deriverebbe da eventi imprevisti o difficoltà tecniche insormontabili.
Inoltre, viene sollevata una questione di trasparenza sugli appalti pubblici: se nel bando iniziale fosse stata prevista la realizzazione di muri in cemento armato, altre imprese avrebbero potuto partecipare alla gara? Un interrogativo che, secondo la minoranza, mette in dubbio la correttezza dell’intero iter amministrativo.
Appello al prefetto
Di fronte alla mancanza di risposte concrete da parte dell’amministrazione, i consiglieri hanno deciso di rivolgersi direttamente al prefetto, chiedendo un incontro urgente per esporre le loro preoccupazioni. L’obiettivo è impedire che Serra San Bruno sia, ancora una volta, “depredata e deturpata” da lavori pubblici eseguiti “senza il necessario controllo”.