La decisione del Consiglio comunale di Serra San Bruno di avviare l’iter per ritornare nella Provincia di Catanzaro non ha soltanto diviso la politica: ha soprattutto dato voce a un sentimento diffuso tra la gente. Nelle piazze, nei bar, nei commenti raccolti tra i cittadini, emerge una posizione sorprendentemente compatta: l’uscita dalla Provincia di Vibo Valentia è vista come un atto necessario, quasi inevitabile.
Un territorio spogliato
Un territorio spogliato
Molti serresi parlano senza giri di parole di un territorio “spogliato negli anni”, lasciato indietro, abbandonato proprio da quell’ente che avrebbe dovuto rappresentarlo. Le accuse più pesanti riguardano la sanità, anche se in questo caso le responsabilità non sono certo della Provincia ma sono direttamente collegate alla Regione. I cittadini di Serra, però, parlano di reparti chiusi, servizi insufficienti, fughe continue verso Catanzaro per cure essenziali. Ma non è l’unico atto d’accusa: strade inadeguate, collegamenti precari, una percezione costante di isolamento.
Una scelta per salvarci
Per tanti cittadini, dunque, il ritorno nel perimetro di Catanzaro non è una fuga ma un tentativo di riconnettersi a un capoluogo più attrezzato, più vicino, più presente nelle dinamiche quotidiane della montagna. “Non è una scelta contro qualcuno – dicono in molti – è una scelta per salvarci”. E a Serra, oggi, questa frase suona più come constatazione che come slogan.


