Tornare con la Provincia di Catanzaro, così come prospettato in più di un’occasione a seguito di un approfondito confronto con i cittadini. È questa l’intenzione dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alfredo Barillari, che a breve sottoporrà la proposta al vaglio del civico consesso serrese. Un’idea non nuova, ma sviluppata nel corso degli ultimi anni dal movimento “Liberamente” dopo aver percepito quel “sentire comune” e le aspirazioni della comunità, che non ha riscontrato quelle possibilità di sviluppo attese dalla nascita della Provincia di Vibo. Al contrario, negli ultimi due decenni è montata una disaffezione nella gente che ha visto nel passaggio di uffici e servizi alla città capoluogo vibonese motivi di disagi e privazioni. La volontà del ritorno alle origini è stata certificata dalla raccolta firme, avvenuta nel 2018, che aveva prodotto oltre duemila adesioni, poi rese vane dallo stop di un precedente Consiglio comunale.
Contesto politico
Contesto politico
“Oggi – sostiene il sindaco – il contesto, soprattutto politico, è diverso. C’è una maggioranza che si riconosce nei cittadini e che ne interpreta la volontà senza tradirla, anzi volendo seguire con coerenza le indicazioni di chi vive quotidianamente il territorio. Inoltre è di estrema attualità il ripensamento a livello nazionale delle Province: questo passo rappresenterà un ulteriore spunto di riflessione che parte dal territorio e vuole arricchire il dibattito sulla riforma della legge Delrio”.
Il legame con il Catanzarese
Una volontà che trae origine non solo dal fatto che “la Provincia di Catanzaro, meglio collegata dal punto di vista viario ed infrastrutturale, offre una prospettiva di maggiore efficienza e tempestività nella gestione dei servizi pubblici essenziali (sanità, trasporti, istruzione) rispetto alla situazione attuale”, ma soprattutto da “esigenze di natura storica, culturale, sociale, economica e infrastrutturale”. In particolare, è chiaro “il legame storico rafforzato tra il Comune di Serra San Bruno e il comprensorio di Catanzaro” e sono evidenti “la prossimità geografica e la migliore viabilità verso il Capoluogo catanzarese anche ai fini della fruizione da parte del bacino d’utenza serrese di servizi essenziali quali sanità, trasporti, istruzione”. Ciò ribadisce “la maggiore coesione territoriale e propensione naturale dei cittadini serresi verso il contesto territoriale e i comuni della Provincia di Catanzaro”.
Continuità territoriale
Serve, però, un ulteriore elemento per trasformare questa idea in azione concreta: “Il Comune di Serra San Bruno non confina direttamente con la Provincia di Catanzaro e la continuità territoriale tra i Comuni all’interno di una medesima Provincia, sebbene non espressamente prevista da una singola norma, è un principio fondamentale e ineludibile dell’ordinamento italiano, implicito nella natura stessa della Provincia come ente territoriale unitario”. Dunque, per “assicurare il requisito della continuità territoriale è necessario che anche i Comuni limitrofi di Brognaturo, Simbario e Spadola, attualmente appartenenti alla Provincia di Vibo Valentia, aderiscano alla medesima iniziativa”.
Il confronto con gli altri sindaci
Il sindaco si è interfacciato con i comuni dell’area delle Serre: “Ho già condiviso l’iniziativa con i sindaci di Brognaturo, Simbario, Spadola, Mongiana, Fabrizia e Nardodipace; interessare l’intera area montana delle Serre è coerente con quanto proposto in passato sul territorio”.
Barillari precisa, infine, che fino a quando “Serra farà parte della Provincia di Vibo continuerà a svolgere fino in fondo il suo ruolo istituzionale” mantenendo compiti e impegni. Poi, a iter completato, potrà essere aperta una nuova stagione per “migliorare le opportunità di crescita dei cittadini”.


