Peculato in concorso, ovvero, appropriazione indebita commessa da pubblico ufficiale. E’ la contestazione che il sostituto più anziano della procura di Vibo Valentia, Filomena Aliberti, ha mosso a Gilberto Floriani, ex direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese al punto che nei suoi confronti il gip ha disposto gli arresti domiciliari. Mentre sono indagati in concorso anche i figli dello stesso Floriani: Emilio Floriani; Giuseppe Emilio Lucio Floriani e Gabriele Vittorio Pasquale Emilio Floriani. Agli arresti domiciliari è finita pure l’ex direttore amministrativo dello stesso polo culturale, Valentina Amaddeo.
Secondo l’accusa della Procura le persone coinvolte nell’inchiesta si sarebbero indebitamente appropriate di denaro pubblico per un ammontare di oltre 230 mila euro. A Gilberto Floriani venivano corrisposte somme, senza tra l’altro riscontri contabili, per un totale di 87.204,41 euro a titolo di indennità di direzione, rimborsi spese e per il conferimento di incarichi. Al figlio Emilio Floriani, venivano corrisposte somme per un totale di 64.648,73 euro per assunzione di incarichi e per assunzioni a tempo determinato presso l’Ente; ad altro figlio di Gilberto Floriani, ovvero a Giuseppe Emilio Lucio venivano corrisposte somme per un totale di 70.147,08 euro mentre a Gabriele Vittorio Pasquale Emilio (altro figlio di Gilberto) venivano corrisposte 8.100,00 euro per conferimento di incarichi.
Secondo quanto annota il magistrato, la gravità indiziaria è emersa nell’informativa trasmessa in Procura dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia il 6 febbraio 2024. I fatti narrati nelle informative (ciò significa che ce ne siano state altre in precedenza) ha evidenziato una scorretta gestione amministrativa e contabile del Sistema Bibliotecario Vibonese nel corso degli anni e nell’impiego di risorse economiche, pervenute sia da contributi pubblici che da erogazioni liberali di privati, per interessi privati, a favore del direttore del Sistema Bibliotecario, Gilberto Floriani, e del suo nucleo familiare.
Entrando nelle specifico dell’inchiesta le fiamme Gialle hanno acquisito tra le altre cose documentazione relativa ai finanziamenti concessi dalla Regione Calabria di alcuni progetti gestiti proprio dal Sbv. Gli investigatori si sono subito resi conto di una gestione amministrativa e contabile del Polo culturale poco limpida. <La documentazione era era detenuta in maniera frammentaria e confusionale; si è constatata l’assenza di documenti indispensabili per la corretta gestione del Sistema e, soprattutto per la predisposizione dei bilanci di previsione e consuntivi. Nonostante siano stati richiesti, infatti, non sono stati consegnati il libro degli inventari e le relazioni ai bilanci che, tra l’altro, come si vedrà per le annualità in cui sono stati “approvati” non sono stati sottoposti al necessario vaglio di un revisore dei conti>.