Spadola, tre ex consiglieri escono allo scoperto: sul debito fuori bilancio avevamo ragione noi

Comunicato di Antonio Maria Rosso, Vitantonio Tassone e Rocco Tassone: doppia bocciatura di Consiglio e commissario conferma la legittimità delle azioni intraprese durante il nostro mandato

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dagli ex consiglieri comunali di Spadola Antonio Maria Rosso, Vitantonio Tassone e Rocco Tassone:

Con deliberazione numero 2 del 03.12.2024, a poco più di un mese dall’insediamento al Comune di Spadola, il commissario prefettizio Romanò non ha riconosciuto il debito fuori bilancio relativo al servizio di somma urgenza per l’approvvigionamento idrico a favore del serbatoio comunale tramite autobotte.

Nel tentativo di sovvertire l’esito del Consiglio comunale del 22.10.2024 (delibera numero 14), in cui sei consiglieri comunali avevano bocciato la proposta di riconoscimento dello stesso debito per un importo pari a 18mila 910 euro, il responsabile dell’Ufficio Tecnico ha presentato al commissario una nuova proposta di deliberazione, riducendo l’importo a 17mila 80 euro e chiedendone l’approvazione.

Nella delibera, il commissario ha evidenziato che la procedura seguita dall’Ufficio Tecnico presenta notevoli carenze che non permettono l’adozione della deliberazione per il riconoscimento del debito. Tra le irregolarità riscontrate, spiccano in particolare: la non conformità della procedura con la disciplina prevista dal codice degli appalti nei casi di somma urgenza, poiché non sono stati rispettati i tempi e le modalità di adozione degli atti da parte del Rup e degli organi politici; il mancato controllo dei requisiti tecnico professionali e di carattere generale; l’assenza di documentazione che attesti la provenienza legittima dell’acqua trasportata e l’indicazione precisa del punto di prelievo; la mancata richiesta o esibizione della documentazione che attesti la potabilità dell’acqua, con il rischio per la salute degli utenti dell’acquedotto; e infine, che la consegna dell’acqua non è stata controfirmata dal Rup, ma da un organo incompetente, e non è stata verificata la quantità di acqua immessa nel serbatoio nonostante la prestazione iniziale prevedesse l’utilizzo di un mezzo in grado di assicurare il trasporto di 48mila litri al giorno, da prelevare da una fonte ubicata in un comune limitrofo, per un importo giornaliero di mille euro e che nell’ipotesi di indisponibilità della fonte inizialmente indicata, la ditta avrebbe dovuto assicurare uno o più mezzi di trasporto con la stessa capienza pari a 48mila litri ovvero si sarebbe dovuto ridurre l’importo concordato della metà dell’importo iniziale, in proporzione al minore apporto di acqua.

Questa doppia bocciatura, prima da parte del Consiglio comunale e ora dal commissario prefettizio, rappresenta un atto definitivo di chiarezza che conferma la legittimità delle azioni intraprese durante il nostro mandato, sempre nel rispetto della legge e a tutela dei cittadini.

È evidente che la carenza idrica che oramai da mesi affligge il territorio comunale ha carattere strutturale e non temporaneo e, pertanto, non avrebbe potuto essere risolta con soluzioni palliative come l’approvvigionamento del serbatoio con autobotte ma fosse necessaria una concertazione per individuare giuste vie e spese efficienti.

Sotto un profilo tecnico, auspichiamo che l’Ufficio Tecnico agisca ora tempestivamente per cercare di risolvere le ulteriori gravi problematiche legate al Progetto di Piano Stralcio di Bacino del Distretto Idrografico Appennino Meridionale, che, se adottato senza mitigazioni del rischio idraulico, potrebbe paralizzare definitivamente la crescita economica e demografica del nostro comune. Confidiamo che l’interesse venga rivolto all’intero territorio, e non a limitate porzioni di esso.

Sotto un profilo politico, respingiamo con fermezza le offese e le calunnie, che sembrano essere i soli argomenti. Non accetteremo provocazioni. Anzi, invitiamo a elevare il tono del dibattito per evitare di non essere ancora smentiti. Ciò che conta sono gli atti e i fatti, e su questo non c’è dubbio: avevamo ragione noi!

Il nostro impegno, in qualità di ex consiglieri comunali, è stato sempre orientato a tutelare l’interesse pubblico e a prevenire situazioni che potessero compromettere la salute e il benessere dei cittadini. La decisione di rassegnare le dimissioni e determinare lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale non è stata né improvvisa né facile, ma è il risultato di numerosi tentativi di dialogo falliti, che ci hanno convinto che, nell’interesse della comunità, non avremmo potuto più accettare forzature, come in questo caso.

La pesante bocciatura della proposta conferma la validità di quella decisione per contrastare ogni forma di arroganza, incompetenza, mancanza di democrazia e irregolarità.

La politica non è fatta di sentimentalismi, ma di percorsi e visioni che devono essere discussi e condivisiper poi tradursi in azioni amministrative programmate e non nella semplice risoluzione di finte emergenze.

Ringraziamo la cittadinanza per il sostegno ricevuto e ribadiamo il nostro impegno a costruire un’alternativa democratica per garantire sempre la libertà, la democrazia, e il rispetto dei principi di legalità e correttezza, a tutela di tutti.

Questo è il nostro paese, ma qui non comandiamo noi… Comanda solo ed esclusivamente il popolo!

Antonio Maria Rosso

Vitantonio Tassone

Rocco Tassone

© Riproduzione riservata

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