Chiude la biglietteria della Stazione di Vibo-Pizzo, ma non si conoscono ancora le cause che hanno portato Trenitalia ad optare per questa decisione. Secondo qualche ex ferroviere si tratterebbe di una scelta strategica, che punta a potenziare lo scalo di Rosarno a discapito di quello vibonese.
Pare che ad influire siano stati anche i recenti pensionamenti del personale in servizio. Ma quel che è vero, a parere di Giuseppe Alviano, ex ferroviere e già presidente della circoscrizione di Vibo Marina, è che <a far retrocedere l’Ente dalla strada intrapresa è solo la politica>. Quel che serve per l’ex esponente politico è <una presa di posizione forte dei rappresentanti istituzionali del territorio nei confronti di uno scalo ferroviario strategico, ma da sempre poco considerato>.
Pare che ad influire siano stati anche i recenti pensionamenti del personale in servizio. Ma quel che è vero, a parere di Giuseppe Alviano, ex ferroviere e già presidente della circoscrizione di Vibo Marina, è che <a far retrocedere l’Ente dalla strada intrapresa è solo la politica>. Quel che serve per l’ex esponente politico è <una presa di posizione forte dei rappresentanti istituzionali del territorio nei confronti di uno scalo ferroviario strategico, ma da sempre poco considerato>.
Nessuno, in realtà, avrebbe potuto immaginare che Vibo-Pizzo, come è già capitato per Vibo Marina, potesse trasformarsi in una stazione fantasma. Infatti, lo scorso anno RFI aveva speso circa 4 milioni di euro per riammodernare lo scalo in questione. Qualche mese fa aveva anche annunciato, per la Calabria, l’arrivo di nuovi treni ibridi, sia a batteria che elettrici. Le novità riguardano anche gli intercity, i regionali e le frecce rosse, che andranno a incrementare il parco locomotive e vagoni già esistenti. Tra le tratte interessate è compresa anche quella di Vibo-Pizzo.
A fronte di questi dati la decisione adottata da Trenitalia parrebbe incomprensibile. Ma la realtà, dura da mandare giù, per una stazione che serve ben 50 Comuni, è che da diversi giorni la biglietteria non eroga più alcun servizio. A sopperire al disagio la macchinetta elettronica, che non è affatto sufficiente ad erogare un numero elevato di biglietti. Infatti gli utenti, non sapendo del disservizio, fanno fatica a stampare i ticket prima dell’arrivo dei treni.
<A me la macchinetta non ha dato neppure il resto>, rileva una donna in partenza per la Sicilia. Tanti invece sono costretti a salire sul treno senza il biglietto. <Siamo rimasti in fila per oltre mezz’ora – osserva un gruppo di studenti pendolari – adesso il treno sta per arrivare e dobbiamo partire senza ticket, con il rischio di essere multati. E’ una vergogna – proseguono – lasciare la stazione di un capoluogo di provincia con la biglietteria chiusa>. Per altro la macchinetta non è facile da utilizzare da tutte quelle persone che con la tecnologia hanno difficoltà. Triste epilogo per uno scalo ferroviario che in passato aveva tutti servizi, compreso il bar. Triste epilogo per una città che è stata capitale nazionale del libro.