Anche oggi, a distanza di quasi 70 anni, Totò e Peppino, trovandosi per le strade di Vibo Valentia, avrebbero quasi sicuramente chiesto al vigile di turno informazioni su come raggiungere una via, una piazza o una località limitrofa perché, purtroppo, la segnaletica stradale non aiuta molto. Segnali divelti, obsoleti a tratti mancanti o nascosti, sono il biglietto da visita del capoluogo ma anche delle marinate. Percorrendo le strade statali o provinciali è facile imbattersi in uno stop arrugginito o sbiadito che per gli amanti d’arte contemporanea non si traduce in illeggibile, ma in un’autentica provocazione visiva. Cartelli che un tempo erano chiari e inequivocabili adesso sono sbiaditi dal sole, anneriti dal traffico, rovinati da anni di piogge, una vera e propria sfida alla lettura, non tanto per i vibonesi, che conoscono bene i posti da raggiungere, ma soprattutto per i tanti turisti diretti nelle località di mare o montagna, per molti di loro diventano una vera e propria adrenalina dove la sicurezza stradale si mescola con l’incertezza più totale. L’ automobilista imperterrito continuerà a guidare con la speranza che la prossima curva non gli riservi sorprese. Ma i cartelli stradali del vibonese hanno anche il loro fascino. Ce n’è per tutti i gusti, anche per gli amanti del brivido: è facile imbattersi in segnali con tanto di fori di proiettili che intimano lo stop.