Nel corso del mese di maggio 2025, la Questura di Vibo Valentia ha intensificato il proprio impegno sul fronte della prevenzione e del mantenimento dell’ordine pubblico. Una serie di comportamenti, alcuni dei quali con rilevanza penale, sono stati segnalati alla Divisione Anticrimine sulla base delle attività svolte dagli uffici operativi della Polizia di Stato – tra cui D.I.G.O.S., Squadra Mobile, U.P.G.S.P., Commissariato di Serra San Bruno e il Posto Fisso di Tropea – e dai Carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia.
Le misure adottate
A seguito dell’istruttoria, il Questore della Provincia, dr. Rodolfo Ruperti, ha emesso 26 provvedimenti finalizzati alla tutela della sicurezza collettiva.
Nel dettaglio:
– Un Daspo (Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive) è stato emesso nei confronti di un soggetto che si è reso responsabile di atti violenti durante una partita di calcio tra Ricadese ADC e San Costantino Calabro, disputata il 16 febbraio allo stadio comunale di Ricadi.
– Tre Daspo “fuori contesto” sono stati disposti contro soggetti condannati per reati legati agli stupefacenti e deferiti per porto abusivo di armi. Anche se i fatti non si sono verificati durante eventi sportivi, la pericolosità sociale ha giustificato il provvedimento.
– Due provvedimenti D.A.C.U.R. (divieto di accesso e transito in aree urbane), uno dei quali riguarda un individuo coinvolto in una rissa in un locale di Serra San Bruno. L’altro destinatario del divieto era già stato oggetto di un precedente provvedimento e ha continuato a violarne le prescrizioni frequentando locali pubblici.
– Otto fogli di via obbligatori con divieto di ritorno nel Comune di Vibo Valentia. Cinque sono legati a una rissa del 27 aprile scorso, due a soggetti con precedenti per reati contro il patrimonio e uno a un uomo arrestato per aggressione e resistenza a pubblico ufficiale in un esercizio commerciale.
– Dodici avvisi orali sono stati notificati ad altrettanti soggetti considerati socialmente pericolosi. Si tratta di un invito formale a modificare il proprio comportamento, in conformità all’art. 3 del Codice Antimafia (D.L. n.159/2011).
Codice rosso
Infine, sono state presentate tre proposte al Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione: due ai sensi del cosiddetto “codice rosso”, a tutela di donne vittime di maltrattamenti, e una con obbligo di soggiorno per un individuo ritenuto pericoloso e autore di reati legati alla criminalità comune.
L’attività svolta dalla Questura dimostra un’attenzione costante e puntuale verso fenomeni di devianza e illegalità, confermando l’importanza della prevenzione come strumento fondamentale per garantire sicurezza e legalità sul territorio.