“Un’opportunità storica per la Calabria, che non possiamo permetterci di perdere”. Davide Tavernise, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, ha commentato con entusiasmo l’approvazione, nella seduta di ieri, della proposta di legge che istituisce ufficialmente la Rete dei Borghi della Calabria.
Una legge fortemente voluta proprio da Tavernise, che ne è il primo firmatario, e sottoscritta anche dai consiglieri Gentile, Talarico e Muraca. L’obiettivo è chiaro: fare dei piccoli borghi calabresi — spesso dimenticati, ma intrisi di storia, identità e tradizioni — un pilastro per un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
“I nostri borghi sono luoghi unici, veri e propri scrigni di cultura, memoria e bellezza — ha dichiarato Tavernise —. Troppo a lungo sono stati lasciati ai margini, vittime dello spopolamento e della mancanza di visione. Con questa legge vogliamo affermare che il futuro della Calabria può e deve passare anche da questi territori”.
Non solo retorica: un piano concreto per invertire la rotta
Non si tratta, nelle intenzioni dei promotori, di un provvedimento “vetrina”. La norma vuole essere uno strumento operativo, capace di produrre effetti tangibili: contrasto allo spopolamento, incentivi alla residenzialità, rilancio dell’economia locale, valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e artigianali.
“Abbiamo bisogno di un turismo diverso, più autentico, più umano — ha aggiunto il consigliere pentastellato —. Un turismo lento, sostenibile, che sappia valorizzare le peculiarità dei nostri territori e non omologarle. È ciò che oggi cercano sempre più viaggiatori, sia italiani che stranieri”.
Una rete per fare sistema
La legge punta sulla connessione tra i borghi, mettendo in rete esperienze, risorse, idee. Tra gli assi portanti ci sono la digitalizzazione dei servizi locali, la promozione integrata del territorio, la programmazione condivisa di eventi culturali e, soprattutto, la capacità di attrarre progettualità innovative e investimenti.
“Non possiamo più permetterci che ogni piccolo comune agisca da solo, senza una strategia comune — ha spiegato Tavernise —. La Rete dei Borghi nasce proprio per superare questa frammentazione, creare sinergie e rafforzare l’identità collettiva calabrese”.
“Ora serve visione e coraggio”
Ma l’entusiasmo per l’approvazione della legge non basta. Tavernise, nel suo intervento, ha voluto lanciare un appello chiaro: “Chiedo ora con forza che questa legge non venga lasciata in un cassetto. Le leggi, da sole, non cambiano la realtà. Servono un piano attuativo serio, risorse dedicate e un impegno politico trasversale. Serve visione e coraggio”.
Per il capogruppo M5S, il vero banco di prova sarà quello dell’applicazione concreta. “Per la Calabria questa è una sfida, ma anche una straordinaria occasione. Se sapremo coglierla, potremo finalmente dare ai nostri borghi — e ai cittadini che li abitano o vogliono tornarci — la dignità e le opportunità che meritano”.
Una speranza per il futuro
In un momento storico in cui l’attenzione al territorio e alle comunità locali è tornata centrale nel dibattito nazionale e internazionale, la Calabria potrebbe così ritagliarsi un ruolo da protagonista. Ma, come ricorda Tavernise, “dalle parole bisogna passare ai fatti. E farlo in fretta”.