Tensione in Municipio: lite privata irrompe nella vita istituzionale di Vibo

Una discussione personale tra una consigliera e un uomo degenera nei corridoi del Comune. Il sindaco condanna duramente: il Palazzo Municipale non è un palcoscenico per simili sceneggiate

Stamattina, nel cuore della vita istituzionale di Vibo Valentia, è accaduto qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Una vicenda che apparteneva – e avrebbe dovuto restare – nella sfera strettamente personale si è improvvisamente riversata nell’aula del Consiglio comunale, disturbando (e non poco) il normale svolgimento dei lavori.

I fatti visti dai presenti

I fatti visti dai presenti

Secondo quanto riferito da alcuni presenti, una consigliera, impegnata nella seduta di una commissione consiliare, sarebbe stata avvicinata e poi trascinata per il collo fuori dall’aula da un uomo che si era introdotto nel palazzo municipale, verosimilmente per incontrarla. La scena, tanto improvvisa quanto grave, ha lasciato attoniti i consiglieri, alcuni dei quali sono intervenuti immediatamente per calmare l’uomo e riportare la situazione sotto controllo. La lite, fatta di spintoni e animi tesi, si è poi spostata nel corridoio, dove la concitazione è proseguita prima dell’arrivo definitivo dei presenti a sedare l’episodio. Un fatto che scuote, e non solo per la violenza in sé: l’irruzione di dinamiche private all’interno di un luogo deputato alle decisioni pubbliche rappresenta una ferita al decoro e al rispetto delle istituzioni.

Fermo richiamo del sindaco

Il sindaco Enzo Romeo ha condannato con fermezza l’accaduto, definendo “inaccettabile” quanto avvenuto e conferendo immediatamente incarico al comandante della polizia locale di ricostruire con precisione i fatti. Il Comune, ha ribadito il primo cittadino, è un luogo che appartiene alla comunità e non può in alcun modo trasformarsi in teatro di sceneggiate o tensioni personali.

Rispetto per le istituzioni

L’episodio apre inevitabilmente una riflessione profonda: la responsabilità di chi vive e frequenta le istituzioni non può venir meno, nemmeno quando la vita privata irrompe con tutta la sua complessità. Garantire sicurezza, rispetto e serietà all’interno del Palazzo Municipale non è solo un dovere amministrativo, ma un segno imprescindibile di civiltà verso la cittadinanza.

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