Teresa Merante denuncia il sindaco di Vibo: difendo il mio nome e la mia musica

La cantastorie ha sempre respinto ogni accusa, rivendicando la propria musica come autentica espressione della tradizione popolare calabrese

Non si spegne il caso Teresa Merante. Dopo settimane di polemiche e un concerto annullato all’ultimo minuto, la cantastorie calabrese passa al contrattacco e presenta una querela contro il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo. A renderlo noto è stata la stessa Merante, con un video diffuso sui social in cui conferma il deposito della denuncia presso la Procura di Catanzaro tramite il proprio legale. Una decisione che – spiega – nasce non solo dal singolo episodio, ma da un principio: “Se dovessero verificarsi altre situazioni analoghe, saranno adottati i dovuti provvedimenti”.

Al centro della vicenda, lo stop al live previsto per il 19 luglio scorso al Lido Marea di Bivona, annullato per decisione del sindaco dopo una segnalazione della Questura. Nell’ordinanza firmata da Romeo, si fa riferimento a testi che conterrebbero “contenuti riconducibili a esaltazione della criminalità organizzata”, parlando esplicitamente di ‘ndrangheta e dei “potenziali rischi per l’ordine pubblico”. A questo si aggiungeva un ulteriore elemento tecnico: l’evento non sarebbe stato comunicato preventivamente al Comune.

Al centro della vicenda, lo stop al live previsto per il 19 luglio scorso al Lido Marea di Bivona, annullato per decisione del sindaco dopo una segnalazione della Questura. Nell’ordinanza firmata da Romeo, si fa riferimento a testi che conterrebbero “contenuti riconducibili a esaltazione della criminalità organizzata”, parlando esplicitamente di ‘ndrangheta e dei “potenziali rischi per l’ordine pubblico”. A questo si aggiungeva un ulteriore elemento tecnico: l’evento non sarebbe stato comunicato preventivamente al Comune.

Ma Merante non ci sta. Da tempo respinge le accuse che le vengono rivolte, ribadendo di non essere la “cantante della malavita”, ma una voce della tradizione calabrese. Si è difesa più volte pubblicamente, sostenendo che i suoi brani raccontano la vita, i dolori, le radici di un popolo e che la sua famiglia “nulla ha mai avuto a che fare con la criminalità organizzata”.

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