Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Davide Tavernise, interviene con forza sulla situazione dei Tirocinanti di Inclusione Sociale (TIS) impiegati nei Comuni di Longobucco, Campana, Bocchigliero e San Giovanni in Fiore. Si tratta di oltre 300 lavoratori che da anni operano nei territori montani della Sila Greca in progetti di valorizzazione ambientale e inclusione sociale, attraverso percorsi formativi e tirocini “on the job”.
“La Regione Calabria faccia immediata chiarezza sul futuro dei Tirocinanti di Inclusione Sociale (TIS) dei Comuni di Longobucco, Campana, Bocchigliero e San Giovanni in Fiore. Non è accettabile che proprio coloro che rientrano tra i beneficiari prioritari della normativa nazionale risultino oggi esclusi dai percorsi di stabilizzazione previsti dalla piattaforma regionale”, dichiara Tavernise, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente alla Giunta regionale.
I lavoratori coinvolti, secondo il consigliere pentastellato, sono figure qualificate, che svolgono un ruolo essenziale per il mantenimento del territorio e la coesione delle comunità locali. “Sono lavoratori qualificati, impiegati in attività fondamentali per la salvaguardia del territorio e la coesione delle comunità locali. Eppure – spiega Tavernise – dopo anni di servizio e promesse istituzionali, si ritrovano oggi a rischio esclusione per motivi burocratici non meglio chiariti”.
Nell’interrogazione, Tavernise richiama la recente Legge n. 18/2024, che prevede espressamente l’assunzione prioritaria per “i beneficiari delle risorse degli accordi di programma” attivati nei Comuni interessati. “Si tratta – continua – dei TIS finanziati con le D.G.R. 258/2016 e 404/2017, già utilizzati da queste amministrazioni e in possesso dei requisiti previsti. Ogni esclusione sarebbe una grave violazione di legge”.
Il consigliere regionale chiede quindi un intervento immediato da parte della Regione: “Di attivarsi senza indugio per includere questi tirocinanti nei percorsi di stabilizzazione, dando seguito agli impegni assunti, anche nel quadro degli incentivi già previsti – fino a 40mila euro a lavoratore – e alle deroghe normative concesse dallo Stato”.
Infine, Tavernise sottolinea l’urgenza della situazione, ricordando la chiusura della piattaforma regionale lo scorso 16 giugno: “La piattaforma regionale si è chiusa il 16 giugno – conclude Tavernise – ora si apre la fase operativa. È il momento delle scelte, non degli alibi. I territori dell’entroterra calabrese non possono essere penalizzati ancora. Lo dobbiamo a questi lavoratori, e alla dignità del lavoro pubblico”.