Tirocinanti, scontro in Consiglio. Nesci: utilizzati gli uffici per colpirmi

La proposta del sindaco Enzo Romeo di chiedere una proroga alla Regione e istituire un tavolo tecnico non convince l’opposizione, che accusa la maggioranza di ignorare le richieste avanzate
consiglio comunale

Una seduta che resterà negli annali, quella dell’ultimo Consiglio comunale: toni accesi, accuse incrociate e tensioni fino all’ultimo intervento. Il tema, d’altronde, era uno di quelli che dividono: la stabilizzazione dei tirocinanti attualmente in servizio presso l’Ente, un punto caldo che ha fatto esplodere il confronto tra maggioranza e opposizione.

Al centro del dibattito, i nove tirocinanti impegnati nel Comune, per i quali la Regione Calabria ha messo sul piatto un contributo di 40mila euro annui per cinque anni. Ma c’è un nodo non da poco: spetta agli enti locali decidere se aderire o meno alla piattaforma regionale, primo passo verso un possibile contratto a tempo indeterminato. Una responsabilità politica e amministrativa che ha acceso gli animi.

Le opposizioni hanno presentato un ordine del giorno, chiedendo chiarezza e impegni concreti. Un testo poi modificato dalla maggioranza, che ha fatto leva sulle recenti conclusioni del sindaco Enzo Romeo dopo il confronto con i colleghi di oltre 300 Comuni calabresi.

“Abbiamo riscontrato criticità comuni – ha spiegato Romeo – e per questo chiediamo alla Regione una proroga dell’apertura della piattaforma fino al 16 luglio, così da avere il tempo necessario per definire con precisione incentivi economici, durata e modalità di stabilizzazione”. Un appello accompagnato da una proposta: l’istituzione di un tavolo tecnico per trovare soluzioni condivise.

Una linea non condivisa

Ma la linea del primo cittadino non è piaciuta a tutti. Anzi. Il consigliere Antonio Schiavello ha affermato: “Il percorso avviato dalla Regione è virtuoso. La proroga non ci sarà. E la permanenza dei lavoratori negli attuali enti è già prevista”.
Più duro ancora l’intervento del dem Francesco Colelli, che ha alzato la voce in aula: “Chi specula sulla pelle di queste persone si deve solo vergognare”. Un’accusa pesante che ha fatto calare un gelo momentaneo in Consiglio. Il finale è stato in linea con l’intera seduta: senza una vera sintesi. La maggioranza ha infatti approvato un nuovo ordine del giorno, ignorando le richieste dell’opposizione e lasciando aperti tutti i fronti del contendere.

L’accusa di Nesci

Ma non è tutto. A infiammare ulteriormente l’atmosfera ci ha pensato la capogruppo di “Noi Moderati”, Maria Rosaria Nesci, che in apertura ha lanciato un’accusa gravissima: “Alcuni amministratori hanno attivato gli uffici comunali contro di me, in violazione dei principi di imparzialità. Un illecito che ho già segnalato al sindaco e al segretario, e che porterò all’attenzione della Prefettura e della Procura”. Poi ha aggiunto: “Hanno toccato ciò che ho di più sacro. Hanno fallito, ma non resterà impunito”. Nonostante l’approvazione, in chiusura, di una corposa variazione di bilancio proposta dall’assessora Pina Puntillo, l’attenzione dei presenti è rimasta concentrata sul caso tirocinanti e sulle fratture politiche ormai evidenti.

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