Tragedia sull’A2: morto un operaio di Lamezia ucciso da una lancia

Il 55enne stava operando tra gli svincoli di Altilia e Rogliano. Celebre (Fillea Cgil): “Ancora sangue innocente versato sul lavoro. Basta morti, serve una procura nazionale per gli infortuni”

Un nuovo dramma sul lavoro scuote la Calabria. Salvatore Cugnetto, 55 anni, di Lamezia Terme, ha perso la vita mentre era impegnato in un’attività di manutenzione sull’A2 Autostrada del Mediterraneo, nel tratto compreso tra gli svincoli di Altilia e Rogliano, in provincia di Cosenza. L’incidente è avvenuto al km 266, nel corso di un intervento di idrodemolizione. Secondo le prime ricostruzioni, una lancia si sarebbe improvvisamente sganciata durante le operazioni, colpendo violentemente l’uomo al torace.

Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi e le forze dell’ordine, ma per il lavoratore non c’è stato nulla da fare. La dinamica dell’accaduto è ora al vaglio degli inquirenti.

Il drammatico episodio ha suscitato dolore e sdegno nel mondo sindacale. A intervenire è stato Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria, che ha espresso il cordoglio della confederazione e lanciato un duro atto d’accusa contro le condizioni della sicurezza sul lavoro: “Ancora una volta – ha dichiarato – si piange la perdita di un padre di famiglia, vittima innocente mentre svolgeva onestamente il proprio dovere. È insopportabile assistere a questa scia di sangue che continua a scorrere nei cantieri e nei luoghi di lavoro. Il nostro dolore si trasforma in rabbia e in una richiesta urgente di giustizia”.

Celebre ha sottolineato come l’edilizia resti uno dei settori più colpiti da incidenti mortali, richiamando le istituzioni, le imprese e la politica alle proprie responsabilità: “Nessun lavoratore dovrebbe morire per lavorare. È ora di agire: bisogna investire seriamente in sicurezza, rafforzare la formazione, garantire controlli efficaci e continui. Non possiamo più permettere che la paura di perdere il lavoro o il silenzio imposto da logiche ricattatorie continuino a mettere a rischio vite umane”.

Il sindacato chiede anche un cambio di passo istituzionale: “Occorre istituire una procura nazionale dedicata agli infortuni mortali sul lavoro. Ogni tragedia merita piena luce, trasparenza e giustizia. La sicurezza deve diventare una priorità assoluta per tutti. La vita di un lavoratore – ha concluso Celebre – vale più di qualsiasi profitto”.

La comunità di Lamezia, intanto, si stringe nel dolore attorno alla famiglia di Salvatore Cugnetto, ennesima vittima di una strage silenziosa che continua a colpire chi lavora.

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