La giornata elettorale in Calabria è iniziata, come da tradizione, con i flash dei fotografi all’ingresso dei seggi. Alle 11 in punto, i principali candidati alla presidenza della Regione hanno dato il via ufficiale al rito del voto, ciascuno nella propria “roccaforte”.
Toscano a Gioia Tauro
Toscano a Gioia Tauro
A Gioia Tauro, Francesco Toscano — volto di Democrazia Sovrana Popolare — ha espresso la sua preferenza alla Scuola Primaria Eugenio Montale. Una lista sola a sostenerlo, ma tanto entusiasmo nelle dichiarazioni di rito.
Occhiuto a Cosenza
A Cosenza, invece, il presidente uscente Roberto Occhiuto ha scelto di recarsi alle urne in famiglia. Alla Scuola Elementare C. Alvaro, sezione 74, il candidato del centrodestra (sostenuto da ben otto liste) ha votato accompagnato dai figli, immortalando il momento con una foto e un messaggio su X: “Ho votato assieme ai miei ragazzi. Buon voto a tutti. Viva la Calabria!”.
Tridico osserva da Roma
E poi c’è lui, Pasquale Tridico, candidato del campo progressista, europarlamentare del Movimento 5 Stelle. Sei liste a sostenerlo, un’agenda fitta di impegni, un programma di cambiamento… ma nessuna scheda da infilare nell’urna. Il motivo? Semplice e surreale: Tridico non potrà votare perché non risiede in Calabria, ma a Roma.
Un paradosso tutto italiano
Già, la burocrazia non guarda in faccia nessuno. Neppure a chi ambisce a governare un’intera regione. Così, mentre i suoi avversari hanno potuto timbrare la presenza al seggio, il candidato progressista ha dovuto limitarsi a un “voto morale” da lontano. Un paradosso che in fondo racconta meglio di mille slogan la complessità del nostro Paese: si può rappresentare la Calabria a Bruxelles, candidarsi per guidarla, ma non votarla.
Quella scheda non votata
La giornata prosegue fino alle 23, domani si voterà fino alle 15. Quando i seggi chiuderanno inizierà la lunga notte dello spoglio. Tridico, da Roma, seguirà i risultati con un occhio ai dati e, chissà, forse con un pizzico di nostalgia per quella scheda mai votata.