L’obiettivo è fin troppo chiaro. Recuperare, valorizzare ed incrementare il patrimonio immobiliare comunale di Tropea da destinare ad attività culturali. È, questo, uno degli obiettivi che sarà possibile raggiungere attraverso l’acquisizione di Palazzo Giffone, prestigiosa dimora storica appartenuta all’omonima famiglia di patrizi, realizzata nei primi anni dell’Ottocento, situata in largo Galluppi, nel perimetro del salotto diffuso della cittadina tirrenica.
Un programma di fronte al quale il sindaco Giovanni Macrì esprime soddisfazione per questo importante traguardo inseguito dall’esecutivo fin dal suo insediamento, e coglie l’occasione per precisare che il prossimo passo <sarà quello della formalizzazione dell’operazione attraverso la stipula del rogito, prevista entro la fine di febbraio>.
Un programma di fronte al quale il sindaco Giovanni Macrì esprime soddisfazione per questo importante traguardo inseguito dall’esecutivo fin dal suo insediamento, e coglie l’occasione per precisare che il prossimo passo <sarà quello della formalizzazione dell’operazione attraverso la stipula del rogito, prevista entro la fine di febbraio>.
La Conferenza provinciale permanente presso la Prefettura di Vibo Valentia, ha fatto sapere ancora il primo cittadino di Tropea, ha risposto positivamente alla richiesta del Comune, che aveva depositato un’istruttoria accurata e favorevole, autorizzando l’operazione il 18 dicembre scorso.
Si tratta di un investimento di 900mila euro per il recupero di palazzo Giffone. L’inclusione dell’acquisto dell’antico immobile nel piano delle priorità, stilato dalla Commissione straordinaria di Tropea, è stato un passaggio importante. Benché non essenziale, è stata richiesta da Cassa Depositi e Prestiti come requisito per la concessione di un mutuo dedicato, ora pronto per la stipula. La gestione finanziaria mirata prevede l’utilizzo di 300 mila euro di fondi di bilancio del 2024, immediatamente disponibili. I restanti 600 mila saranno finanziati attraverso un mutuo a 15 anni, una decisione saggia considerata l’incertezza amministrativa e con l’intenzione di non sovraccaricare i bilanci comunali nel 2025 e 2026.
<Ora il focus – conclude Macrì – si sposta alla Regione Calabria, con la quale il Comune desidera condividere una strategia concertata sull’uso e la destinazione del bene. È inoltre attesa l’attuazione degli impegni finanziari presi in questa partnership. Sebbene si abbia l’assoluta certezza che il Palazzo Giffone avrà una destinazione culturale, al momento nessuna scelta definitiva è stata ancora presa, rimanendo aperte possibilità che potrebbero ancorare il patrimonio in nuovi e affascinanti percorsi.