Tropea illuminata a festa, ma i cittadini restano al buio. Piserà: segnalazioni ignorate e quartieri abbandonati

Il quadro che emerge, secondo l'ex consigliere comunale, è il seguente: 74 punti luce non funzionanti e 4 pali dell’illuminazione danneggiati, per un totale di 78 criticità, sparse su tutto il territorio

A Tropea c’è una città che brilla e una che non si vede. Mentre il centro storico si accende di luminarie, luci scenografiche e atmosfere da cartolina, interi quartieri continuano a vivere nel buio più totale, non per un guasto improvviso, ma per una mancanza di risposte che dura da settimane, in alcuni casi da mesi, nonostante le ripetute segnalazioni dei cittadini. A riportare all’attenzione pubblica una situazione ormai insostenibile è Antonio Piserà, già consigliere comunale, che ha inviato una PEC ai commissari straordinari del Comune, al responsabile dell’Ufficio Tecnico e al comandante della polizia municipale, allegando documentazione fotografica e raccogliendo le numerose lamentele rimaste inascoltate.

A Tropea c’è una città che brilla e una che non si vede. Mentre il centro storico si accende di luminarie, luci scenografiche e atmosfere da cartolina, interi quartieri continuano a vivere nel buio più totale, non per un guasto improvviso, ma per una mancanza di risposte che dura da settimane, in alcuni casi da mesi, nonostante le ripetute segnalazioni dei cittadini. A riportare all’attenzione pubblica una situazione ormai insostenibile è Antonio Piserà, già consigliere comunale, che ha inviato una PEC ai commissari straordinari del Comune, al responsabile dell’Ufficio Tecnico e al comandante della polizia municipale, allegando documentazione fotografica e raccogliendo le numerose lamentele rimaste inascoltate.

Il quadro che emerge, secondo Piserà, è il seguente: 74 punti luce non funzionanti e 4 pali dell’illuminazione danneggiati, per un totale di 78 criticità, sparse su tutto il territorio comunale.

Le segnalazioni ci sono, le risposte no

“Il dato più grave – sottolinea Piserà – non è solo il numero dei punti luce spenti, ma il fatto che i cittadini segnalano da tempo e non ottengono riscontri. Telefonate, messaggi, richieste informali, segnalazioni dirette: tutto resta sospeso, mentre il buio diventa la normalità”. Residenti che rientrano a casa con le torce dei cellulari, anziani che evitano di uscire dopo il tramonto, famiglie che segnalano da mesi senza vedere alcun intervento. Una quotidianità fatta di attese e silenzi, che contrasta fortemente con l’immagine di una città che, nel frattempo, investe sulla propria vetrina luminosa.

Una città divisa tra vetrina e realtà

Il contrasto, a giudizio di Piserà: è evidente: da un lato le vie centrali illuminate a festa, le luminarie che attirano visitatori e fotografie; dall’altro quartieri popolari, strade residenziali, percorsi pedonali e turistici lasciati nell’ombra, dove la luce manca non per poche ore, ma per lunghi periodi. “Nessuno mette in discussione il valore delle luminarie – chiarisce Piserà – ma non è accettabile che mentre il centro risplende, intere zone della città vengano lasciate al buio, come se le segnalazioni dei cittadini valessero meno dell’effetto scenografico”.

Dove il buio dura da mesi

Le segnalazioni raccolte e trasmesse alle istituzioni riguardano numerose zone della città, tra cui: zona Carmine, una delle principali vie di accesso a Tropea da nord, con 8 punti luce non funzionanti da quasi un mese; via Rocca, di fronte all’Hotel Rocca Nettuno, praticamente al buio da oltre un mese; lungomare pedonale, con 12 punti luce non funzionanti, alcuni dal mese di agosto, e un lampione completamente mancante, nonostante la presenza di attività e la frequente passeggiata serale di residenti e turisti; scalinata del Corallone, uno dei percorsi più utilizzati dai visitatori per raggiungere il lungomare e il Santuario dell’Isola; piazzetta Marina del Convento, Discesa del parcheggio Rocca Nettuno, Viale Tondo e la strada di accesso alla Variante ex SS 522.

Segnalazioni rimaste lettera morta

A giudizio dell’ex consigliere comunale, “particolarmente emblematiche sono tre situazioni, che raccontano meglio di ogni altra cosa la distanza tra cittadini e risposte istituzionali: contrada Labirinto, con 5 punti luce spenti da fine settembre. Un quartiere densamente popolato, dove i residenti segnalano da mesi una condizione di buio totale”. “Qui – raccontano i cittadini – si cammina al buio pesto, e nessuno ci dice quando verrà ripristinata la luce”.

“E ancora: case popolari di Viale Don Mottola (ultimo fabbricato), con 5 punti luce non funzionanti da lungo tempo. Famiglie, anziani e minori convivono quotidianamente con una situazione segnalata più volte e mai risolta. Via Libertà, una delle strade principali di Tropea, paradossalmente quella che conduce alle luminarie, ma che presenta 18 punti luce non funzionanti dal distributore Q8 alla scalinata dell’Isola. Una via centrale, oggi simbolo di un corto circuito evidente: si va verso la luce attraversando il buio”.

La luce è un servizio, non un privilegio

“Quando le segnalazioni si accumulano senza risposta – afferma Piserà – il problema non è più tecnico. Diventa un problema di attenzione verso i cittadini, di ascolto, di rispetto. La luce non può essere un privilegio riservato alle vie vetrina, ma un servizio garantito a tutti”. Nel documento inviato ai commissari straordinari, Piserà chiede: interventi urgenti e programmati per il ripristino dell’illuminazione pubblica; priorità immediata per Contrada Labirinto, Case Popolari di Viale Don Mottola e Via Libertà; una comunicazione chiara che dia finalmente risposte a cittadini che attendono da troppo tempo.

“Restituire luce a questi quartieri – conclude – significa soprattutto restituire ascolto. Perché una città non è davvero illuminata se chi la vive ogni giorno continua a sentirsi lasciato al buio”.

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