Tropea, l’orgoglio e la voglia di riscatto questa volta arrivano dal …palcoscenico

Ferma presa di posizione dopo lo scioglimento del consiglio comunale dai componenti della compagnia teatrale BA17

La ribellione di Tropea e la voglia di autonomia. Sentimenti che vanno in scena grazie ad una compagnia teatrale. Era il 13 novembre 1613 quando il Supremo Consiglio d’Italia emise la sentenza favorevole che decretava la vittoria di Tropea contro il viceré che aveva tentato di vendere la città. Tutti conoscono la storia della “liberazione di Tropea”. La città era stata venduta per una somma considerevole al Principe di Scilla, ma le donne di Tropea e tutti gli uomini si sollevarono per reclamare il proprio diritto all’autodeterminazione, a qualunque costo. Era il 23 agosto 2022 quando di fronte all’Antico Sedile dei Nobili la compagnia teatrale BA17 metteva in scena, con molto orgoglio, questa storia antica e sempre – a quanto pare – attuale.
Ed i protagonisti di questa rappresentazione ricordano: <Un anno dopo, il 5 maggio 2023, mettevamo in scena un altro grande frammento della storia di Tropea: I tri d’a Cruci, altro episodio di eroismo e capacità di autodeterminazione del popolo tropeano. Tre poveri pescatori riescono a mettere in fuga una feluca turca, carica di pirati pronti ad attaccare. In questo breve lasso di tempo in cui siamo entrati in contatto con Tropea abbiamo scoperto un luogo fatto di persone di buona volontà, di competenza e capacità fuori dall’ordinario>.
<Abbiamo visto arrivare artisti internazionali e nazioni che la Calabria non si aspettava, non ultima il Giappone, e abbiamo conosciuto un sindaco e una squadra amministrativa che ogni fine settimana indossava guanti e scarponi per pulire personalmente la città, senza troppi complimenti. Il dialogo con l’amministrazione – sottolineano – è sempre stato chiaro, conciso, essenziale e soprattutto “legale”. Tropea ha dimostrato di saper dare una direzione precisa alla Calabria in termini di sviluppo, di pianificazione marketing, di apertura a nuove opportunità>.
<Non abbiamo mai avuto problemi a raccontare la nostra attività e abbiamo incontrato un’apertura intelligente che sapeva valutare benefici e ricadute di ciò di cui si discuteva. La collaborazione con la città si è limitata a poche occasioni, che però sono state significative, per cui siamo certi che tutti i percorsi virtuosi sono contraddistinti da ostacoli che devono servire a fare sempre meglio. Crediamo nella libertà. Tropea ha sempre dimostrato questa libertà e ancora una volta dovrà rappresentare la Calabria che lotta per la propria libertà>.
Abbiamo conosciuto persone limpide e pulite. Vogliamo manifestare la nostra solidarietà al sindaco Giovanni Macrì e a chi ha lavorato per il bene della città. In quanto calabresi, in quanto artisti, in quanto persone libere, al di là di ogni interesse di qualsiasi genere, vogliamo manifestare la nostra amicizia e la nostra solidarietà alla città di Tropea. Tropea fu decretata libera per antichità, bellezza e nobiltà. La sua battaglia non è finita. Nel luogo dove si raccolgono i venti e si scatena la tempesta deve nascere di nuovo la pace. Ci auguriamo – concludono i componenti della compagnia BA17 – che tutto il buono che abbiamo visto emergere da Tropea possa travolgere tutto e rinnovare quello che va rinnovato. Noi che apparteniamo visceralmente a questa terra, nel riscatto ci crediamo. Forza Tropea, combatti per la tua libertà>.

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