Truffa alle assicurazioni, raffica di assoluzioni e prescrizioni

Dicieci anni di dibattimento per arrivare ad emettere la sentenza di prima grado. Solo due le condanne

Condanne ma anche tante assoluzioni e prescrizioni legate alla lentezza della macchina della giustizia. Ci sono voluti quasi dieci anni di dibattimento per arrivare a una prima sentenza. A pronunciarla è stata il giudice Tiziana Macrì, presidente del Tribunale collegiale di Vibo (a latere Roberta Ricotta e Laerte Conti) chiamata ad esprimersi sulle presunte truffe alle assicurazioni, un’inchiesta coordinata dalla Procura che aveva portato a processo 43 persone residenti in diversi centri della provincia di Vibo.

Il processo di primo grado celebrato dinnanzi al Tribunale collegiale di Vibo è terminato con sole due condanne e una raffica di assoluzione e prescrizioni del reato. I giudici hanno inflitto due anni a a Mylene Molina di Tropea, Domenicoantonio e Giovanni Battista Arena di Vibo, assolti per altri capi di imputazioni. Scagionati da tutte le accuse Antonio Arena, Maria Carmela Arena, Sarina Margherita Nicolaci, Maria Antonia Nicolaci, Graziella Arena, Giovanni Battista Arena, Palma Paglianiti, Domenico Solano, Gessica Solano, Antonio Barbieri, Stefano Preiti, Emanuela Currà, Domenico Preiti, Rocco Durante, Giuseppe Greco, Salvatore Barbieri, Maria Concetta Mazzeo, Concetta Lucifero, Giammaicol La Torre, l’avvocato Giuseppe Santamaria e Giasmara La Torre.

Il processo di primo grado celebrato dinnanzi al Tribunale collegiale di Vibo è terminato con sole due condanne e una raffica di assoluzione e prescrizioni del reato. I giudici hanno inflitto due anni a a Mylene Molina di Tropea, Domenicoantonio e Giovanni Battista Arena di Vibo, assolti per altri capi di imputazioni. Scagionati da tutte le accuse Antonio Arena, Maria Carmela Arena, Sarina Margherita Nicolaci, Maria Antonia Nicolaci, Graziella Arena, Giovanni Battista Arena, Palma Paglianiti, Domenico Solano, Gessica Solano, Antonio Barbieri, Stefano Preiti, Emanuela Currà, Domenico Preiti, Rocco Durante, Giuseppe Greco, Salvatore Barbieri, Maria Concetta Mazzeo, Concetta Lucifero, Giammaicol La Torre, l’avvocato Giuseppe Santamaria e Giasmara La Torre.

Sono finiti in prescrizione altri reati contestati, previa riqualificazione degli stessi, a Domenicantonio Arena, Giovanni Battista Arena, Mylene Molina, Pietro Greco, Agostino Ventrici, Domenico Ventrici, Thomas Ventrici, Antonio Calabria e Giuseppe Santamaria.

L’inchiesta “Dirty business”, ruotava attorno ad una serie di incidenti e certificati medici ritenuti fasulli e prodotti per ottenere risarcimenti non spettanti. Accuse che in alcuni casi sono anche caduti. La presunta associazione per delinquere – reato contestato in sede di conclusione indagini – secondo l’accusa avrebbe iniziato ad operare in tutta la provincia di Vibo Valentia dal 2007 sino al 2015. L’inchiesta era stata condotta sul campo dai carabinieri della Stazione di Vibo Valentia all’epoca guidata dal luogotenente Nazzareno Lopreiato.
Tra gli avvocati della difesa  Salvatore Pisani, Tommaso Zavaglia, Francesco Rombolà, Sandro Mauro, Michele Pagnotta, Sandro Franzè, Francesco Massara, Giuseppe De Luca, Michele Accorinti, Francesco Matteo Bagnato, Rossella Calabria, Paolo Paglianiti, Roberto Scalfari, Salvatore Sorbilli, Fortunata Staropoli, Franco Muzzopappa, Santina Zinnà, Vincenzo Graziano e Giuseppe Varone.

© Riproduzione riservata

Ti Potrebbe Interessare

La palla passa ora alla Protezione civile che si spera non risponda come accaduto in questi giorni a Vibo Valentia
Secondo quanto ribadito dal cardiologo Soccorso Capomolla mancano all’appello ben 10 milioni. Molti amministratori hanno disertato la seduta
La commissione di accesso agli atti era stata invita nel piccolo centro del Vibonese il 18 settembre dello scorso anno

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792