I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza Messina hanno concluso un’operazione che ha portato all’esecuzione di un sequestro dell’importo di oltre 3 milioni di euro nei confronti di un soggetto calabrese considerato responsabile di autoriciclaggio, truffa e esercizio abusivo dell’attività finanziaria. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Barcellona Pozzo di Gotto, su richiesta della locale Procura, diretta da Giuseppe Verzera.
L’operazione conclude un’attività investigativa che ha consentito di scoprire una serie di truffe a danno di decine di risparmiatori residenti nei Comuni del litorale tirrenico messinese. Con mirati accertamenti è stato, quindi, possibile ricostruire una complessa galassia societaria gestita dal principale indagato, il quale avrebbe costruito questa rete di società allo scopo di reinvestire i guadagni illeciti accumulati con diverse truffe finanziare e nascondere la provenienza dei fondi raccolti. Non a caso le società di cui è risultato titolare, soprattutto con sede all’estero, corrispondono a meri indirizzi di domiciliazione, non hanno insegne, utenze domestiche né alcuna concreta struttura riconducibile all’ipotetica attività economica svolta, utilizzata solo come schermo.
L’operazione conclude un’attività investigativa che ha consentito di scoprire una serie di truffe a danno di decine di risparmiatori residenti nei Comuni del litorale tirrenico messinese. Con mirati accertamenti è stato, quindi, possibile ricostruire una complessa galassia societaria gestita dal principale indagato, il quale avrebbe costruito questa rete di società allo scopo di reinvestire i guadagni illeciti accumulati con diverse truffe finanziare e nascondere la provenienza dei fondi raccolti. Non a caso le società di cui è risultato titolare, soprattutto con sede all’estero, corrispondono a meri indirizzi di domiciliazione, non hanno insegne, utenze domestiche né alcuna concreta struttura riconducibile all’ipotetica attività economica svolta, utilizzata solo come schermo.
Il servizio è partito dalle denunce-querele presentate nel tempo da 9 persone e ha consentito di completare la ricostruzione del contesto investigativo emerso in una precedente attività svolta dalla Guardia di Finanza su delega della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, che nel 2021 aveva già permesso di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di abusivismo finanziario ed illecita raccolta del risparmio da parte di 3 persone. Gli autori della frode, avvalendosi di figure note per la loro pregressa attività di consulenza nei comprensori di Barcellona e Patti, avrebbero tratto in inganno i singoli risparmiatori intercettati, convincendoli della bontà delle operazioni finanziarie proposte, nella piena consapevolezza che le persone offese non avrebbero mai ottenuto né la restituzione del capitale né la corresponsione degli interessi maturati.
Gli approfondimenti istruttori ulteriori si sono focalizzati sulla puntuale e dettagliata individuazione di tutti gli attori coinvolti nelle transazioni e sul tracciamento dei flussi finanziari tra gli investitori e i promotori delle operazioni di investimento, per individuare l’attuale collocazione delle somme e i beneficiari ultimi delle stesse.
Grazie all’utilizzo dei più avanzati strumenti di cooperazione internazionale, i finanzieri hanno individuato beni mobili, depositi bancari e 41 conti correnti (anche virtuali) attivi in 11 Paesi — Bulgaria, Francia, Germania, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania e Spagna. Le Fiamme Gialle hanno poi inviato i “Freezing Certificates”, equivalenti internazionali dei provvedimenti di sequestro emessi in Italia, per bloccare somme fino a 3.069.800 euro, pari all’ingiusto profitto ottenuto.
