Con il suo libro “Forte come il dolore. Un caso di giustizia negata”, Doris Lo Moro consegna una testimonianza intensa e profonda, intrecciando i fili di una storia personale con lo scopo di fare sorgere nei lettori una riflessione più ampia sulla giustizia e sulla capacità di trasformare il dolore in impegno civile.
La tragedia che sconvolse la sua vita
La tragedia che sconvolse la sua vita
Il libro è stato presentato questa sera (lunedì 30 dicembre 2024), alle ore 18.30, nella Chiesa della Pietà di Lamezia Terme. All’evento hanno partecipato, oltre all’autrice, Luciana De Luca e Nella Fragale della Grafichéditore. Il volume, edito da Grafichéditore, è concepito come un’intervista-dialogo con la giornalista Luciana De Luca, in cui Doris Lo Moro ripercorre la vicenda che nel 1985, tramutò la sua vita, l’omicidio di suo padre Giuseppe, stimato direttore didattico, e di suo fratello Giovanni, un giovane appena diciannovenne che frequentava il liceo in cui il padre era direttore.
Un clima di violenza mafiosa
Uccisi in un contesto di violenza mafiosa, gli omicidi rimasero impuniti, nonostante i processi che non hanno portato a condanne definitive. La prefazione del testo è stata affidata a Luciano Violante, ex presidente della Camera dei Deputati, che ha sottolineato il coraggio necessario per affrontare una vicenda così devastante e per farne uno strumento di riflessione e denuncia. Violante pone l’accento su come la narrazione non sia un atto di rassegnazione, ma un esempio di resilienza e di lotta per mantenere vivo il ricordo delle vittime e per sollecitare la giustizia.
Una scommessa per la città
Doris Lo Moro, magistrato, già sindaco di Lamezia Terme e prossimamente in corsa per le nuove elezioni, assessore regionale e parlamentare, aggiunge con questa pubblicazione una nuova dimensione al suo impegno. Forte come il dolore non è solo un libro, ma un manifesto per non dimenticare e a continuare a lottare, nonostante tutto, per una società più giusta e consapevole, risulta una carezza di coraggio, speranza e forza in chiunque abbia conosciuto la perdita, la lotta, o l’ingiustizia.