Nella tendopoli di San Ferdinando, le ragazze del Servizio Civile – in forza al Comune per il loro anno di volontariato – in collaborazione con la Caritas Diocesana, hanno provveduto alla distribuzione di duecentocinque pasti ai migranti ospitati nell’insediamento. I pasti sono stati preparati nella mensa della Caritas collocata nella storica Colonia delle Suore della Carità di San Ferdinando, insieme con le colleghe che prestano l’anno di volontariato presso la Caritas della Diocesi di Oppido-Palmi.
La solidarietà
La solidarietà
L’iniziativa nasce dalla volontà di offrire un supporto concreto alle persone che vivono in condizioni di forte precarietà, come comprovato dalle iniziative già in atto a favore delle persone anziane e più in generale verso chi si trova in uno stato di bisogno, garantendo loro assistenza e un momento di conforto. Le volontarie, impegnate con dedizione e spirito di servizio, si sono occupate in questo caso della preparazione e della consegna del cibo, operando in stretta sinergia con la Caritas e le Suore della Carità, che mettono a disposizione risorse e strutture per il buon svolgimento dell’attività.
Un dovere aiutare il prossimo
“L’accoglienza e la solidarietà – affermano tutte le volontarie del Servizio civile – sono valori fondamentali che ci guidano in questo impegno quotidiano. Il nostro obiettivo è non solo fornire un pasto, ma anche essere un punto di riferimento per chi si trova in difficoltà, che siano gli anziani vulnerabili o i migranti a rischio sfruttamento. Le povertà – che sono di vario genere – affliggono ancora la nostra società e tendere una mano è un dovere che ciascuno di noi dovrebbe affrontare, senza discriminazioni tenendo a mente la centralità della persona umana”.
Soddisfazione del sindaco
Per il nobile gesto messo in atto dalle ragazze attualmente operative nella sede comunale, il sindaco, Luca Gaetano, manifesta piena gratitudine. “Un sincero apprezzamento – sostiene – per questa ennesima testimonianza di attenzione alle fragilità sociali. E’ doveroso sottolineare che, pur nelle precarietà dei mezzi, molti volontari garantiscono una presenza costante a sostegno del prossimo realizzando un’esperienza che arricchisce, che insegna l’empatia e che ci ricorda quanto sia potente il semplice atto di esserci per gli altri”.