Il suo declino è inesorabile. La fuga dei giovani, la mancanza di lavoro, di prospettive, il degrado, l’abbandono, l’emarginazione. Non c’è alcuna terapia d’urto per provare a rianimare una città in coma profondo. Il commercio è sicuramente il primo segnale d’allarme. Il campanello a Vibo Valentia non è certo scattato oggi; sono anni che la città è in agonia. Ma nessuno fa nulla. Corso Vittorio Emanuele III e corso Umberto I, un tempo cuore pulsante del commercio, sono letteralmente deserti. I negozi chiusi superano quelli in attività e chi resiste si può definire eroe.