La comunità parrocchiale di San Leoluca, a Vibo Valentia, si prepara a vivere un momento di intensa spiritualità e profonda devozione. Venerdì 21 marzo, alle ore 17:00, il cranio di San Francesco di Paola, patrono della Calabria e compatrono della città, protettore dei naviganti, farà il suo ingresso nel Duomo cittadino, portato da sei missionari dell’ordine dei Padri Minimi, dove la reliquia sarà accolta dalla comunità. Un evento di straordinaria importanza, dunque, perché è la prima volta che ciò avviene nel Dumo e nella città di Vibo Valentia. L’arrivo della reliquia rappresenta una tappa fondamentale della Peregrinatio Quaresimale, un’iniziativa organizzata dal Santuario di San Francesco di Paola in occasione dell’Anno Giubilare.
L’evento, atteso con grande fervore dai fedeli vibonesi, sarà un momento di raccoglimento e di preghiera, ma anche un’occasione per riscoprire la figura e il messaggio del santo calabrese. La reliquia rimarrà esposta nel Duomo di Vibo Valentia fino alla sera di domenica 23 marzo, quando, dopo la solenne celebrazione delle ore 18:00, lascerà la città per proseguire il suo cammino nelle altre province calabresi.
L’evento, atteso con grande fervore dai fedeli vibonesi, sarà un momento di raccoglimento e di preghiera, ma anche un’occasione per riscoprire la figura e il messaggio del santo calabrese. La reliquia rimarrà esposta nel Duomo di Vibo Valentia fino alla sera di domenica 23 marzo, quando, dopo la solenne celebrazione delle ore 18:00, lascerà la città per proseguire il suo cammino nelle altre province calabresi.
In questi giorni di grazia, la comunità sarà coinvolta in una serie di momenti di spiritualità e di riflessione, con particolare attenzione ai temi della carità e della conoscenza della figura del santo.
Il programma
L’arrivo della reliquia sarà accompagnato da una serie di iniziative volte a coinvolgere l’intera comunità vibonese. Particolare attenzione sarà riservata ai bambini e ai ragazzi della parrocchia, sia quelli della Scuola di Fede sia quelli dell’Oratorio “Carlo Acutis”, e delle loro famiglie, che parteciperanno alle celebrazioni e a diversi incontri di condivisione e conoscenza.
Tra i momenti più significativi del programma, minuziosamente approntato per la “tre giorni” di esposizione della reliquia nel Duomo, vi sono:
• La Via Crucis di San Francesco di Paola, un intenso momento di preghiera durante la quale si invocherà la protezione del santo sulla terra calabrese.
• La visita agli ammalati, per portare conforto e speranza a chi soffre, nel segno della carità cristiana.
• Momenti di adorazione e riflessione, per approfondire la conoscenza del santo e del suo messaggio.
• La solenne celebrazione eucaristica di domenica 23 marzo, che segnerà il commiato della reliquia e il suo proseguire nel pellegrinaggio.
La presenza della reliquia, dunque, offrirà ai fedeli un’opportunità unica per riscoprire la spiritualità e l’insegnamento di san Francesco di Paola, anche attraverso incontri formativi e momenti di riflessione guidati dai Padri Minimi.
Il mistero del corpo bruciato
Le reliquie di San Francesco di Paola hanno una storia travagliata, segnata da eventi drammatici che ne hanno aumentato il valore simbolico e spirituale. Dopo la sua morte, avvenuta il 2 aprile 1507 a Plessis-lez-Tours, in Francia, il corpo del santo rimase inizialmente custodito nel convento dei Minimi. Tuttavia, nel 1562, durante le guerre di religione francesi, le truppe ugonotte incendiarono il monastero e, con esso, il corpo del santo.
Si racconta che, nonostante il rogo, alcune parti delle sue reliquie furono miracolosamente salvate. Tra queste, il cranio, che venne successivamente riportato in Calabria e custodito con grande venerazione nel Santuario di Paola, diventando uno dei simboli più importanti della devozione popolare.
La Peregrinatio Quaresimale rappresenta dunque un’occasione unica per i fedeli vibonesi di venerare questa preziosa reliquia e riscoprire l’eredità spirituale di San Francesco, testimone di una fede incrollabile anche di fronte alla distruzione e alla prova.
La carità
Uno dei temi centrali dell’evento sarà la carità, un valore che ha sempre contraddistinto la vita e il messaggio di San Francesco di Paola. Il santo calabrese non fu solo un mistico e un taumaturgo, ma anche un infaticabile apostolo della carità, sempre vicino ai poveri, agli ammalati e agli emarginati.
Fin dalla giovane età, Francesco mostrò un’inclinazione profonda per il servizio agli altri. Fondò l’Ordine dei Minimi con l’intento di vivere una vita di penitenza, preghiera e assistenza ai bisognosi. Celebre è l’episodio del miracolo del pane, quando, non avendo cibo a sufficienza per sfamare i poveri, si affidò alla provvidenza e riuscì a moltiplicare le scarse risorse disponibili.
Durante la permanenza della reliquia a Vibo Valentia, la comunità sarà chiamata a riflettere su come la carità possa essere vissuta oggi, in un contesto sociale segnato da crisi economica, precarietà e fragilità. Attraverso momenti di preghiera e di condivisione, i fedeli saranno invitati a tradurre nella vita quotidiana l’insegnamento di San Francesco, riscoprendo l’importanza della solidarietà e dell’aiuto reciproco.
Un santo tra storia e leggenda
Accanto alla riflessione sulla carità, l’evento sarà anche un’occasione per approfondire la conoscenza della figura di san Francesco di Paola, il cui culto è diffuso ben oltre i confini della Calabria. Un culto, quello di San Francesco di Paola, che, dati alla mano, sembra ormai essere più diffuso di quello di san Francesco d’Assisi, secondo il giornalista e scrittore Paolo Rodari, autore di un’approfondita e documentata opera letteraria sul santo calabrese, Francesco di Paola, un eremita nel mondo (Rubettinoeditore), di cui anche il Tg2 Rai si è occupato, con un apposito servizio del giornalista vaticanista Enzo Romeo, che ne ha messo in risalto la figura e la popolarità del santo di Paola.
Nato nel 1416 a Paola, in provincia di Cosenza, Francesco sin da bambino dimostrò una vocazione straordinaria, ritirandosi giovanissimo in un eremo per condurre una vita di preghiera e penitenza. Il suo carisma attirò numerosi seguaci e lo portò a fondare l’Ordine dei Minimi, caratterizzato da un rigido ascetismo e da un forte impegno caritativo. Vissuto di penitenza e carità nel XV secolo, Francesco nel 1482 fu chiamato alla corte di Francia, dove il Re Luigi XI lo volle come suo consigliere.
Numerosi sono i miracoli attribuiti a San Francesco, tra cui la celebre traversata dello Stretto di Messina su un mantello disteso sulle acque, episodio che lo consacrò come un santo dalla fede incrollabile e dal potere straordinario.
Città unita nel segno della fede
L’accoglienza della reliquia di San Francesco di Paola rappresenta un’occasione di unità e condivisione per tutta la cittadinanza di Vibo Valentia. In un tempo segnato da incertezze e difficoltà, lapresenza del cranio del santo taumaturgo è un richiamo alla speranza e alla fiducia nella provvidenza.
La presenza della reliquia sarà un invito a riscoprire il valore della preghiera e della carità, sull’esempio di un santo che ha saputo incarnare con la propria vita il messaggio evangelico. La comunità parrocchiale di San Leoluca, guidata dal parroco don Pasquale Rosano, si prepara dunque ad accogliere con gioia questo straordinario dono spirituale, vivendo giorni di profonda comunione e rinnovata fede.
Il viaggio della reliquia proseguirà, ma il suo passaggio lascerà un segno indelebile nel cuore dei vibonesi, rafforzando il legame con il loro compatrono e offrendo un’occasione preziosa per rinnovare il cammino di fede personale e comunitario.
