«Hanno ucciso il commercio. Vogliono portare questa città alla morte». Non ha dubbi Michele Gelanzé, titolare della storica gioielleria di Corso Vittorio Emanuele. La manifestazione di oggi, tra le più significative degli ultimi anni, forse arriva in ritardo ma rappresenta un segnale fortissimo dell’intera categoria, non sempre unita fino ad oggi a condurre battaglie per la sopravvivenza, ma ormai stanca di subire angherie e soprusi.
Quanto si è visto stamattina a Vibo Valentia è la prova del fallimento di questa e delle precedenti amministrazioni comunali, di tutti quegli assessori che negli anni hanno guidato questo delicatissimo settore. Nessuno ha mai pensato cosa fare e come arginare la chiusura di negozi su quello che un tempo era il cuore pulsante della città.
Purtroppo il verdetto arriva alla vigilia delle elezioni è questo non giova a dare un giudizio sereno all’interno della cabina elettorale ma è sicuramente un quadro che boccia senza appello quindici anni di centrodestra. Il corso principale è stato tappezzato di manifesti funebri, quelli che annunciano la morte del commercio: «Ne danno il triste annuncio le centinaia di attività perite per l’incompetenza di chi dovrebbe tutelare la città e la mancanza di coraggio dei cittadini che alla città hanno girato le spalle scegliendo di non viverla più».