Pomeriggio di paura oggi a Vibo Marina, sul lungomare Amerigo Vespucci, dove una donna tracheostomizzata ha accusato un grave malore mentre si trovava in mare, nel tratto di spiaggia tra il lido “La Vela” e il lido balneare “La Rada”. La scena, già drammatica di per sé, si è trasformata in un incubo collettivo quando i soccorsi, arrivati a sirene spiegate, si sono trovati intrappolati nel traffico caotico e in un lungomare letteralmente paralizzato dalle auto.
Ambulanza bloccata
Ambulanza bloccata
Il mezzo del 118, pur con la massima urgenza, non riusciva a farsi strada: la carreggiata era occupata da veicoli parcheggiati ovunque, anche in spazi vietati e in aree nate per le emergenze. Persino lo spazio nei pressi della sede dei Vigili del Fuoco – predisposta proprio per facilitare l’accesso dei mezzi di soccorso – era stato trasformato in un parcheggio improvvisato, ostacolando ogni possibilità di intervento rapido.
Spazi occupati dalle auto
Di fronte alle difficoltà, è stato allertato l’elisoccorso. Ma nemmeno l’arrivo dal cielo è stato immediato: l’elicottero non riusciva ad atterrare per la mancanza di uno spazio sicuro, sempre a causa delle auto in sosta selvaggia. Solo grazie a un colpo di fortuna e alla prontezza degli operatori si è individuata una piccola area libera nella concessione del lido “La Rada”, dove il velivolo è riuscito a toccare terra per poi spostarsi fino sulla spiaggia.
Salvataggio a buon fine
Il salvataggio è andato a buon fine, ma l’episodio ha messo in luce, ancora una volta, una realtà inaccettabile: il lungomare Vespucci è una trappola senza vie di fuga, a doppio senso di marcia e privo di percorsi alternativi. In caso di emergenza, come oggi, la zona si trasforma in un imbuto mortale.
L’incubo dei depositi
E mentre le auto ostruiscono ogni passaggio, a pochi metri di distanza restano intatti e indisturbati i depositi di carburante della Meridionale Petroli, situati tra il lungomare e le banchine del porto. Un impianto di stoccaggio combustibili che, dopo ben 72 anni, il consiglio comunale di Vibo Valentia ha finalmente avuto il coraggio di inserire in un ordine del giorno per chiederne la delocalizzazione.
L’incidente odierno dimostra quanto questa convivenza sia pericolosa: una zona ad altissimo rischio, dove un malore, un incendio o qualsiasi emergenza potrebbero trasformarsi in tragedia. Neppure la massiccia presenza di vigili urbani e multe a raffica è riuscita oggi a garantire ordine e sicurezza.
Un messaggio chiaro
Il messaggio è chiaro: il problema non può più essere ignorato. Servono interventi immediati, viabilità ridisegnata e, soprattutto, lo spostamento definitivo dei depositi di carburante. Perché oggi, per pura fortuna, il finale non è stato drammatico. Ma la prossima volta, la storia potrebbe essere diversa.