Vibo Marina, il tempo sta per scadere: due giorni per dire no ai carburanti e sì al futuro

Solo 48 ore per opporsi al rinnovo della concessione che manterrebbe il deposito. Cittadini, imprenditori e associazioni chiedono una svolta. Sul piatto un complesso con 150 posti di lavoro

Il conto alla rovescia è iniziato. Restano solo due giorni per presentare osservazioni all’avviso pubblico con cui l’Autorità Portuale dovrà prendere atto della richiesta di rinnovo della concessione demaniale alla Meridionale Petroli per altri 20 anni, mantenendo nell’area strategica del porto di Vibo Marina la funzione di deposito di carburanti. Una scelta che rischia di sigillare il destino del porto per altri decenni, impedendo qualsiasi trasformazione turistica e ricreativa dell’area.

Modalità contestate

Modalità contestate

La prima polemica riguarda i tempi: l’avviso è stato pubblicato il 19 luglio, ma il testo completo è apparso sulla Gazzetta Ufficiale soltanto il 22 agosto, con i 45 giorni per le osservazioni conteggiati – incredibilmente – a partire dal 19 luglio. Una tempistica che molti definiscono una vera e propria penalizzazione, capace di limitare la partecipazione dei cittadini e delle associazioni. Non a caso, i ricorsi al Tar sono già sullo sfondo.

L’avviso pubblico

Il contenuto dell’avviso è l’altro punto dolente: nessuna apertura concreta alla possibilità di presentare progetti alternativi al deposito di carburanti. Eppure, solo un mese fa, il sindaco Enzo Romeo aveva annunciato in conferenza stampa che l’Autorità avrebbe consentito non solo le osservazioni, ma anche la presentazione di proposte progettuali di diversa natura. Promessa disattesa.

Gli imprenditori

Nonostante tutto, un gruppo di imprenditori ha già messo nero su bianco un progetto di riqualificazione radicale: Luxury Hotel a 4 stelle superior, Parco tematico acquatico e sportivo, aree verdi e giardino botanico mediterraneo, shopping center del made in Calabria, 150 nuovi posti di lavoro e una chiara vocazione turistica. Una visione diametralmente opposta rispetto al mantenimento del deposito di idrocarburi.

La spinta dei cittadini

Intanto è partita una petizione popolare che chiede di liberare Vibo Marina dagli insediamenti petroliferi, responsabili per anni di inquinamento e degrado.
Un appello per tutelare il territorio e restituirgli dignità, salute e bellezza.

Campagna elettorale

A complicare lo scenario, la campagna elettorale per le Regionali. I politici sono concentrati sulle candidature e poco sulle scelte cruciali per il porto. In questo contesto, il sindaco Romeo appare l’unico interlocutore diretto di chi vuole una svolta, ma il tempo stringe e la decisione finale potrebbe passare senza che la città alzi la voce.

Ora o mai più

Il destino del porto di Vibo Marina si gioca in queste 48 ore: rimanere ancorato a un modello industriale vecchio e impattante, oppure aprire la strada a un futuro di turismo, occupazione e sviluppo sostenibile. La città è chiamata a scegliere, ma deve farlo subito.

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