“Cosa succederebbe se un incidente come quello di Crespellano avvenisse qui, a Vibo Marina?”. A porre la domanda, in una lettera giunta alla nostra redazione, è una cittadina della frazione costiera del comune di Vibo Valentia, che si fa portavoce di una preoccupazione condivisa da molti residenti. Una preoccupazione diventata più pressante dopo il tragico evento avvenuto il 12 luglio in provincia di Bologna, dove un’esplosione in un’azienda chimica ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre due.
Il pensiero corre inevitabilmente al porto di Vibo Marina, dove ogni fine settimana si intrecciano traffico commerciale, movimenti di mezzi pesanti, arrivi turistici e spiagge affollate. Un mix che, in caso di emergenza, potrebbe trasformarsi in un pericoloso punto critico.
Il pensiero corre inevitabilmente al porto di Vibo Marina, dove ogni fine settimana si intrecciano traffico commerciale, movimenti di mezzi pesanti, arrivi turistici e spiagge affollate. Un mix che, in caso di emergenza, potrebbe trasformarsi in un pericoloso punto critico.
“In quei giorni – continua la lettera – le attività non vengono sospese, nonostante le condizioni critiche del traffico e l’affollamento delle spiagge. C’è un via vai di autobotti, il porto continua a operare regolarmente, e ci chiediamo se davvero si possa garantire un’evacuazione o un intervento rapido in caso di incidente”.
Queste le richieste dei residenti: maggiore attenzione ai protocolli di sicurezza, soprattutto nei periodi di alta affluenza. Una riflessione che tocca da vicino il tema della convivenza tra attività industriali e turismo, due anime che convivono faticosamente lungo la costa vibonese.