Vibo ricorda Paolo Borsellino: il 18 luglio la cerimonia contro tutte le mafie

Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale organizzano una cerimonia commemorativa per onorare il giudice, la sua scorta e tutte le vittime innocenti di mafia

In occasione del 32° anniversario della strage di via D’Amelio, il Coordinamento provinciale e cittadino di Fratelli d’Italia di Vibo Valentia, insieme al suo movimento giovanile, Gioventù Nazionale, promuove come ogni anno una cerimonia commemorativa che si terrà il 18 luglio, in via Paolo Borsellino a Vibo Valentia, per ricordare il giudice Paolo Borsellino, gli uomini e le donne della sua scorta e tutte le vittime innocenti cadute nella lotta contro la criminalità organizzata.

Coraggio, coerenza, sacrificio

Coraggio, coerenza, sacrificio

“Paolo Borsellino – si legge in una nota del partito – non è solo un simbolo della giustizia: è l’emblema del coraggio, della coerenza, del sacrificio. È l’espressione più alta di uno Stato che non arretra davanti alla violenza mafiosa, ma che si fa esempio, coscienza, dovere. Il suo impegno, condiviso fino all’estremo sacrificio con Giovanni Falcone, continua a interrogarci oggi, nella nostra terra, nel nostro tempo, dove la battaglia per la legalità deve essere quotidiana, concreta, radicale. ‘Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola’: queste parole di Borsellino non sono soltanto un monito, ma un imperativo morale per tutti noi, soprattutto per le nuove generazioni, chiamate a raccogliere il testimone della memoria e a trasformarlo in responsabilità civile e politica”.

Durante la cerimonia verrà deposto un omaggio floreale, seguito da letture e testimonianze per ricordare non solo il magistrato, ma tutti coloro che, da servitori dello Stato o da semplici cittadini, hanno lottato e lottano ancora oggi contro il cancro mafioso.

Con questo gesto, Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale vogliono riaffermare con forza che la mafia si combatte non solo con le inchieste e i processi, ma anche con la cultura, l’educazione, l’esempio. E che la Calabria, terra martoriata ma anche ricca di uomini e donne onesti, non può più permettersi di voltarsi dall’altra parte. La memoria è un dovere, l’impegno una missione.

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