Gli effetti del Pnrr cominciano a dare qualche risultato. Sono stati appaltati i lavori per la realizzazione del giardino e della piazza per il parco archeologico subacqueo di Trainiti. Il Comune di Vibo Valentia ha ottenuto un finanziamento di un milione e 400mila euro. L’opera rientra in un’ampia e ambiziosa iniziativa di valorizzazione del patrimonio culturale sommerso che Vibo vanta.
Nel 1966, infatti, furono trovati, alla foce del torrente Trainiti, i resti di un antico porto, testimonianza di una florida economia marittima che vi fu non solo durante la dominazione magnogreca, ma anche in epoca romana. Nel suo complesso, il progetto vuole riportare alla luce le ricchezze custodite dal mare e renderle fruibili mediante percorsi turistici particolari, fatti sia di immersioni ma anche da visite guidate condotte a bordo di imbarcazioni con fondo trasparente, per consentire ai visitatori di ammirare l’area archeologica. Ma i dubbi non mancano.
Nel 1966, infatti, furono trovati, alla foce del torrente Trainiti, i resti di un antico porto, testimonianza di una florida economia marittima che vi fu non solo durante la dominazione magnogreca, ma anche in epoca romana. Nel suo complesso, il progetto vuole riportare alla luce le ricchezze custodite dal mare e renderle fruibili mediante percorsi turistici particolari, fatti sia di immersioni ma anche da visite guidate condotte a bordo di imbarcazioni con fondo trasparente, per consentire ai visitatori di ammirare l’area archeologica. Ma i dubbi non mancano.
In particolare, in Commissione la consigliera Laura Pugliese (Pd) ha sollevato problemi non di poco conto. Nello specifico, Pugliese si è chiesta se sia stata vagliata opportunamente la questione inquinamento. La zona di mare in cui dovrebbe sorgere il parco archeologico, infatti, è tutt’altro che esente da spiacevoli fenomeni di inquinamento marino.