La Procura della Repubblica di Vibo Valentia accoglie una giovane magistrata con applicazione extradistrettuale e a carattere temporaneo, inviata dal Consiglio superiore della magistratura per far fronte alla carenza di organico determinatasi negli ultimi mesi. La cerimonia di insediamento, svoltasi nell’aula Emilio Sacerdote del Tribunale di Vibo, si è tenuta davanti al collegio presieduto da Brigida Cavasino con ai lati Rosamaria Pisano e De Santi. L’insediamento alla presenza del procuratore Camillo Falvo.
“La Procura è in sofferenza di organico da quasi due anni”, ha spiegato Falvo a margine dell’evento, ricordando i trasferimenti (alcuni già avvenuti, altri a breve) di magistrati come Maria Cecelia Ribecchi, Corrado Caputo e Filomena Aliberti. “Dal 5 ottobre mancherà quasi la metà dei magistrati. Per fortuna il Csm ci ha concesso un’applicazione – sebbene per alcuni mesi – di una collega con esperienza maturata a Palermo e non di prima nomina”.
“La Procura è in sofferenza di organico da quasi due anni”, ha spiegato Falvo a margine dell’evento, ricordando i trasferimenti (alcuni già avvenuti, altri a breve) di magistrati come Maria Cecelia Ribecchi, Corrado Caputo e Filomena Aliberti. “Dal 5 ottobre mancherà quasi la metà dei magistrati. Per fortuna il Csm ci ha concesso un’applicazione – sebbene per alcuni mesi – di una collega con esperienza maturata a Palermo e non di prima nomina”.
Applicazione extra distrettuale
L’assegnazione provvisoria rientra negli strumenti straordinari previsti per garantire la continuità dell’azione giudiziaria quando gli uffici si ritrovano sotto organico. “Il nostro è un ufficio di frontiera”, ha sottolineato Falvo, “dove i carichi di lavoro sono importanti e dove si fanno esperienze professionali che altrove non è semplice fare”. Il procuratore ha ringraziato la nuova collega “per la disponibilità e la volontà di venire a Vibo Valentia e dare una mano”, auspicando “che la permanenza possa prolungarsi oltre i mesi inizialmente indicati, così da favorire l’ingresso dei nuovi magistrati in tirocinio”.
Turnover e programmazione
Il turnover continuo dei togati resta il nodo più critico: “Quando i colleghi maturano i requisiti per sedi più ambite, spesso vanno via. Questo comporta problemi organizzativi e rende complessa la programmazione di lungo periodo”, ha rimarcato Falvo. Secondo il procuratore, tra fine anno e l’inizio del prossimo sono attesi due o tre magistrati di prima nomina, che andranno a rafforzare l’organico.
Amministrativi: meglio
Sul fronte del personale amministrativo, Falvo ha segnalato una situazione “oggi meno problematica rispetto al passato”, anche grazie alle iniziative intraprese per colmare le scoperture. Il Tribunale ha beneficiato dei funzionari dell’Ufficio per il Processo finanziati dal Pnrr, che hanno alleggerito le criticità. “La Procura, invece, non dispone dei funzionari dell’Ufficio per il Processo”, ha ricordato il procuratore. “Resta però la scopertura dei magistrati: senza togati è difficile mandare avanti gli uffici”.
Il nuovo Palazzo di Giustizia
Capitolo nuovo Tribunale. “È una battaglia che porto avanti dal mio insediamento”, ha detto il capo della Procura. “I lavori sono iniziati e proseguono, anche se i tempi si sono allungati rispetto alle previsioni: nel 2019 si parlava di due anni per concludere. Siamo al sesto anno, ma si continua a lavorare. Spero che “relativamente a breve” il nuovo palazzo veda la luce e diventi il fiore all’occhiello degli uffici pubblici vibonesi”.