No direttore, non è di un governo di “salute pubblica” che questa città necessita. Del resto, quali sarebbero i rivoluzionari che potrebbero costituirlo e chi potrebbe essere il Robespierre del caso? Ma non scherziamo, un governo la città già lo possiede, democraticamente eletto, che succede ai precedenti tutti liberamente scelti dall’elettorato che la speranza di veder risolti i problemi che l’attanaglia non si rassegna a perderla. E come potrebbe nell’anno di grazia 2025, quando altre città crescono sotto l’aspetto economico e sociale? Sviluppo economico e sociale, due locuzioni che racchiudono il tutto.
Fin qui il fallimento
Fin qui il fallimento
Quello che dunque manca alla politica è la resa innanzi al fallimento fin qui, della propria azione. Nel 2014 mi presi la briga di studiare per capire perché solo nelle abitazioni di questa città e non anche, per esempio, in quelle di comuni limitrofi serviti dalla stessa società affidataria del compito di approvvigionamento idrico, arrivasse acqua sporca, si, sporca, senza girarci attorno con termini che a questo punto della vicenda appaiono solo di convenienza. Nel 2025 ascoltiamo qualcuno che quelle notizie le ricorda o le ha anch’egli ricercate e studiate e le riporta dai microfoni di una trasmissione on line, ma sono trascorsi 14 anni e cosa ha fatto nel frattempo perché la politica se ne occupasse? Azione bocciata.
Quanti sproloqui
Si parla, anzi si sproloquia sulla “rigenerazione urbana” senza spiegarne il significato in maniera compiuta. “Recuperare zone edificate spesso in disuso”, “processo integrato e multidimensionale volto a riqualificare e rivitalizzare aree urbane degradate o dismesse”, questo il significato di un’azione che in questa città ha agito al contrario, distruggendo o guastando ambienti urbani divenuti a carattere familiare o addirittura intimo nel corso dei decenni, per giunta nel centro storico che sarebbe stato da restaurare senza stravolgere. Come è accaduto nella trasformazione di una piazza in una pista con ostacoli per macchinine o quella dove un rivestimento del selciato ormai consolidato è stato divelto a favore di deturpanti pietre sintetiche o ancora dove il progetto prevede l’abbattimento di pini ultradecennali e per questo si scopre ora la loro pericolosità con in aggiunta, l’erezione di un lungo muro in cemento armato e cos’altro ancora vedremo?…..Non ho difficoltà a ripetere che un fiume di denaro pubblico è stato utilizzato come uno dei tanti rivoli che sfociano nel mare degli sprechi provocando danno durante il percorso, di cui non se ne sentiva proprio la necessità.
Le Piazze? Un tormento
Le piazze appena rifatte saranno un tormento per il cittadino fino a quando non le si smonteranno per ridar loro l’abito che è stato loro strappato. Ma occorreranno soldi, tanti e tanti anche per rifare questa benedetta rete idrica su cui tutti hanno dormito sonni profondi e che non offre alternative. Ho sentito dell’apertura di nuovi pozzi….E per far che, disperdere anche quell’oro trasparente e fresco nel terreno? Ho letto di casette dell’acqua….nel mondo di Oz tutto è possibile e nulla è reale. Ma in verità qualcosa di realistico sarebbe possibile. Si diano una tregua i partiti “l’un contro l’altro armati” e lavorino assieme, Comune, Regione e Governo nella persona del presidente della Commissione Bilancio, on. Giuseppe Mangialavori, a reperire altri soldi, tanti, tutti quelli che servono per rifare l’intera rete idrica della città, assegnandosi la volontà di farne un punto fermo per ripartire.