Si intensificano gli attacchi all’unità della Provincia di Vibo Valentia. Il comune di Serra San Bruno ha approvato in consiglio comunale la proposta di avviare l’iter per rientrare nella provincia di Catanzaro. Risoluzione approvata a maggioranza, spaccando il consiglio stesso, a pochi mesi dalle nuove elezioni comunali. I Sindaci dei comuni delle Serre, Brognaturo, Fabrizia, Mongiana, si sono espressi a favore dell’iniziativa. Dalla Provincia di Catanzaro il presidente in carica appoggia questa iniziativa e già dà il benvenuto al ritorno dei figlioli prodighi. Esponenti di primo piano come Mimmo Tallini scendono in campo a favore dell’iniziativa. Alcuni esponenti sindacali o di associazioni di categoria parlano in maniera positiva della nuova riunificazione.
Autorevole la voce di Romeo
Autorevole la voce di Romeo
Sul versante della provincia di Vibo Valentia spicca, per fortuna, la voce del sindaco della città Enzo Romeo. In questi giorni ha fatto il suo intervento più autorevole, chiaro e forte da quando è stato eletto sindaco della città. Le sue parole riportano la verità quando ricorda a tutti che la provincia di Vibo Valentia nasce perché il suo territorio era stato dimenticato da tutti. Enzo Romeo ricorda come prima del 1992 eravamo “periferia della periferia”. E poi: “La creazione della provincia nacque proprio per dare risposta a una richiesta di dignità amministrativa e di rappresentanza reale”.
Il silenzio di L’Andolina
La lontananza fa dimenticare i torti e ingigantisce la nostalgia. Come si stava bene una volta. In più ha sottolineato il silenzio del presidente attuale della provincia, Corrado L’Andolina. Dopo poche ore il Presidente L’Andolina è intervenuto difendendo il suo operato e chiedendo di continuare a collaborare: ” Le Serre non sono ai margini della Provincia di Vibo Valentia: ne sono una delle sue anime. E se talvolta disgreganti voci di sponda cercano di suggerire altre strade, tese ad indebolire l’intero Vibonese, è qui, nella collaborazione concreta e quotidiana, che dobbiamo continuare a camminare”.
Il nuovo consiglio provinciale
Non mi interessa andare ad esaminare le responsabilità, gli errori, le debolezze compiute nel corso di questi anni da L’Andolina e dal consiglio provinciale. Quello che tutti dovremmo cercare di capire è che la frattura aperta oggi nella provincia con un’area dove soffia forte il vento della secessione, non può essere risanata con un semplice appello ma richiederebbe soluzioni nuove e forte. Lo stesso rinnovamento del solo consiglio provinciale del 12 dicembre potrebbe essere un boomerang pericoloso che andrebbe ad affossare definitivamente la credibilità dell’ istituto provinciale.
Serve un presidente autorevole
Il presidente L’Andolina dovrebbe capire che oggi più che mai servirebbe un suo gesto di amore verso la provincia presentando le sue dimissioni per dar modo di aprire una nuova fase amministrativa di rilancio. Si tratterebbe di un sacrificio che tutta la comunità vibonese apprezzerebbe e che dimostrerebbe che non vi è attaccamento alla poltrona. I partiti politici di ogni schieramento, che ad oggi sono assenti, devono capire che non bisogna perdere tempo. Serve arrivare ad eleggere un presidente autorevole e un consiglio provinciale altrettanto autorevole. La soluzione migliore sarebbe se tutti i partiti, a prescindere dallo schieramento politico, pensassero ad un Presidente provinciale, ad una giunta, ad un consiglio provinciale con dentro i rappresentanti più autorevoli che oggi esprime il territorio provinciale.
Ripartiamo da Romeo
Tutti i partiti che hanno a cuore gli interessi della provincia dovrebbero chiedere a Enzo Romeo come sindaco della città capoluogo, come primo presidente storico della provincia, di assumere questa carica per ridarle dignità e prestigio. Nello stesso tempo un ruolo importante dovrebbero assumerlo i sindaci di Mileto, Pizzo Calabro, Filadelfia e Serra San Bruno. L’elezione provinciale é una elezione di secondo grado, dove l’aspetto politico è del tutto marginale. Un consiglio provinciale rappresentativo, una giunta equilibrata e un presidente autorevole potrebbero essere gli interlocutori ascoltati sia dalla Regione, a partire dai problemi della viabilità, delle scuole, dei trasporti, del turismo, ma anche sulla sanità, e sia da parte del governo. Non si può perdere ulteriormente tempo altrimenti ben presto dovremo prendere della morte della Provincia di Vibo per eutanasia assistita voluta dalla sua classe dirigente.


